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Blog di Cristina Savi - Trovare nuovi modi per comunicare


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sabato 29 ottobre 2016

Generazioni in Circolo #scrittureautobiografiche

Avevo già scritto del mio rapporto con il Circolo di Trobaso.
Oggi è stato proprio come tornare indietro ma guardando avanti.


Avanti dove? In un luogo in cui non esistano etichette, in cui generazioni agli antipodi possano coesistere e in cui attività attinenti a tempo libero, sport, cultura e gioco non necessariamente si debbano dare fastidio.

Forse questo è ciò che vorrei, invece di non-luoghi per bimbi, non-luoghi per ragazzi, non-luoghi per giovani, non-luoghi per anziani.

Ma LUOGHI/SPAZI qualsiasi, in cui tutto sia possibile, in cui si possa andare, venire, stare, passare, con chi c'è.

Ringrazio il Circolo per l'iniziativa che ha proposto, ringrazio la Pigi (Dinosauro Teatro) perché è una garanzia e ha saputo cavarsela magistralmente nonostante l'acustica impegnativa.

Io mi sono divertita, a tratti anche più dei bambini ed è stato bello vedere l'aspetto ludico di molti genitori, zii, nonni, messo in gioco per ridere e apprendere (nel caso particolare le arti circensi con i piatti).

Dei bambini che dire? Sono, per me, ogni giorno la conferma al fatto di essere sorprendenti.







Il gioco è una cosa seria!!

Io e l'arte. Da Basquiat a Escher. #scrittureautobiografiche

Dedicato alla Vale (alla è voluto).


Passare da Basquiat a Escher nel giro di due ore è come passare da Davis a Mozart nel tempo di una sigaretta. Ritrovarsi immersi in illusioni ottiche, prospettive e perfezioni assolute partendo dall'improvvisazione totale un po' disorienta; la bizzarria del primo mi ha fatto apparire scontato il secondo (anche perché si è già visto ovunque). Pensa un po'. 


Nessuna linea definita, nessuna tela esattamente perfetta, assenza totale di prevedibilità per Basquiat; colori, forme, messaggi, parole, in un susseguirsi instabile di ricerca ed espressione. Per giungere ad un talento scientifico e chirurgico, con Escher: le forme esatte, la ripetizione crescente, i chiaro - scuro, gli specchi, il capovolgimento dello spazio. 
Due forme d'arte diverse, due grandi artisti. Prediligo Basquiat, ma io sono figlia della street art. Mi piace l' idea che ogni superficie sia adatta a dipingere, che l'arte sia improvvisazione, che con l'arte ci si esprima e si esprimano concetti universali e personali. Così, in base a ciò che ti urla dentro.

Amo il collage e l'interazione tra stili e materiali. Apprezzo la pittura elementare, i tratti infantili e la mescolanza di colori. Basquiat doveva rimanere sulle strade e non nelle gallerie? Forse. Io sono certa, però, che la gran parte della sua arte me la porterei in casa. Grazie!! 



Per Escher che dire? Un fenomeno, il gioco della tecnica.  

giovedì 27 ottobre 2016

Lista di controllo #scrittureautobiografiche

Oggi ho incontrato una grande amica, una di quelle con cui anche se ti vedi una volta ogni dieci anni è come se ci fosse viste l'altro ieri. Ti senti, ogni tanto (perché io sono una bestia con le telefonate, nel senso che chiamo nessuno), capti qualche segnale attraverso i social media e poi così, detto fatto, decidi di vederti.


E la giornata de "i migliori anni" è compiuta, tra ricordi, battute, silenzi, passeggiate e una quantità notevole di risate.
Ti prendi come sei, e come sei sempre stata, i discorsi spaziano dai figli, alla professione, alle disavventure di madri separate, alle adolescenze sprecate, alle zingarate, ai libri, fino alla musica, alle vacanze, passando per promesse, uomini, progetti continui, "dovremmo fare" e finire con una meravigliosa lista di controllo (altrimenti detta Check list).
Io pubblico la mia, la sua è patrimonio personale e ne farà l'uso che ritiene opportuno.

E mentre la facevamo (passato remoto era più corretto ma rendeva tutto troppo serio) dicevamo: "cavolo è davvero così, inutile girarci intorno, o pretendere che io sia altro da ciò che sono".

E così in questi momenti in cui: il giudizio è morto, i redentori con lui, la serietà è rimasta a casa e sei fiera di andare in macchina con il finestrino abbassato, ascoltando musica e fumando una sigaretta comprendi che quando stai bene stai bene. Che questa è l'unica vita che ho e continuerò a viverla come credo, per ciò in cui credo, sempre con il sorriso e se serve incazzandomi.

Pole position ferry boat 

Una dell mie foto più belle




Un' asta al ribasso. Ma pare che funzioni #scrittureautobiografiche

Di bene in meglio!
Dai 48 euro al giorno spese di trasferta escluse ai 45 euro (rimborsi non citati) al giorno, 8 ore e 30 minuti, a Milano, con 30 minuti di pausa e pagamento a 90 gg fine mese, con età compresa tra i 18 e i 35 anni.


Non c'è limite al peggio. E mi chiedo come questi soggetti, con tanto di marchio, logo, aziende e titoli (nel senso che se li danno i titoli) possano essere autorizzati (anche a norma di Diritto) a fare queste offerte di lavoro.

Io li metterei in carcere per 8 h e 30 minuti al giorno, con mezz'ora di pausa (in cui far pipì, mangiare ed eventualmente fumare), facendogli contare tutti i sassi del cortile, per almeno 5 giorni di fila. E l'ultimo giorno direi loro: "per le chiavi della cella 90 giorni fine mese!"
Magari in questo tempo utile vengono loro in mente idee migliori su come non sfruttare la manodopera, e si studiano qualche buona formula per poter comprendere che quella che propongono è schiavitù, nulla ha a che vedere con la professionalità.

Di seguito la mail di oggi
Buongiorno,
per importante cliente multinazionale nel Settore tecnologico ricerchiamo N°1 Hostess per un’attività di promozione.

LOCATION:
Fiera Milano Eicma (Rho Fiera)

HOSTESS:
Ragazza/Donna di età compresa tra i 18 e i 35 anni

DATE DI ATTIVITA’:
8,9,10,11,12,13 Novembre

ORARIO:
Dalle 10 alle 18.30 (con 30 min di pausa)

ATTIVITA’: 
l’attività sarà quella di accoglienza e registrazione dei clienti interessati a provare/acquistare Hoverboard ed altri prodotti a marchio NILOX.

REQUISITI  INDISPENSABILI:
-  Ottima presenza, dialettica e spigliatezza;
-  Altezza minima 1,70
-  Sportiva
-  Pregressa esperienza come Hostess in eventi e fiere.

COMPENSO:
45 euro a giornata con pagamento tramite bonifico bancario a 90gg fine mese.


Si accettano candidature di risorse solamente complete di Curriculum, foto ed esperienze svolte e di risorse che siano effettivamente disponibili!


M. V.
Trade Marketing Account
In attesa che un'altra Agenzia di Marketing domani mi offra 40 euro al giorno, per lavorare 10 ore, andando a Pavia, in bicicletta così mi mantengo in forma. Pagamento solo se tengo una media dei 60 km/h e non arrivo in ritardo e comunque a 120 gg fine mese.

Alla prossima!!



martedì 25 ottobre 2016

Sono una colorista #scrittureautobiografiche

In attesa di essere retribuita adeguatamente e puntualmente in un qualsiasi settore, svolgo altre mansioni e lavori: non retribuiti, per soddisfazione personale, per incapacità innata di stare senza far qualcosa e per indole ad avere per la testa cinquemila progetti alla volta (e volerli realizzare tutti).

Una delle mie considerazioni mentali (di cui già parlavo in un altro post), è la confusione che viene fatta tra lavoro e lavoro retribuito. Io lavoro, il problema è trovare qualcuno che mi paghi per fare ciò che mi piace (e so fare), senza rompermi le palle. Alla domanda "cosa fai nella vita?". Vorrei rispondere con un "chettenefrega", e a volte lo faccio, quando invece mi sento particolarmente gentile inizio a elencare le cose che faccio (mi occupo di Francesco, dipingo, vado in discarica, monto e smonto mobili, mi occupo di giardino in primavera estate, sto realizzando un libro per Francesco, ho montato un video, faccio fotografie, penso, leggo e svolgo qualche collaborazione qui e là). E la domanda successiva è "ma di lavoro?"

Ecco, caro/a questo è lavoro, ovvero:
un'attività produttiva che implica il dispendio di energie fisiche e intellettuali per raggiungere uno scopo prefissato e in generale per procurare beni essenziali per vivere o altri tipi di beni, non solo attraverso un valore monetario acquisito da terzi quale compenso (fonte: wikipedia)
Se invece tu vuoi sapere "chi mi paga?" La risposta è "tu, se vuoi!"
"Dipingi?" "quindi sei un'artista?", no al massimo decoro, e più che artista sono colorista.
Uso l'arte come preferisco, e ho un amore profondo per l'utilizzo dei colori su muri e tele, oltre che su cancelli, tavoli, sedie e ringhiere.

Riporto il mio post di settembre su facebook

In tre giorni ho dipinto un cancello, la ringhiera del terrazzo e dato impregnante al legno sulla scala. In tutto il 2016 è stato il lavoro: più gratificante, meglio remunerato (grazie alla proprietaria di questa casa), che mi ha risparmiato cazzate del tipo "i frutti si raccoglieranno nel tempo se ci crediamo tutti", senza nessuno che ti ruba le idee e ti fa passare pure per esagerata quando lo fai notare, iniziato e finito in tempi celeri e, non, invece, ancora, in embrione dopo settecento incontri futili, senza nessuno che ti dice: "io avrei fatto così" (ma chi te lo ha chiesto, e soprattutto fallo), dove non ho dovuto sprecare il 98% del tempo a compiacere qualcuno la cui opinione, per me, vale meno del fantacalcio. Morale: non dirò mai a mio figlio "studiare è importante per un lavoro sicuro, gratificante, rispettato e ben retribuito" :-)
E aggiungo le ultime attività, in attesa di nuovi muri da colorare



Ispirazione Haring

La lavagna utilizzata

Le pareti della camera

Haring vive con noi

La chitarra di cartone




Non so cosa voglio fare da grande, tante cose di sicuro!


Offerta di lavoro imperdibile #scrittureautobiografiche

Non so chi ricorda il mio post di gennaio in cui parlavo della grande offerta occupazionale a Verbania per una donna di 38 anni.


Ed è con piacere che ho buone notizie. Ieri ricevo questa mail.

Buongiorno,
ricerchiamo promoter con buona esperienza per una promozione per importante produttore di SISTEMI AUDIO per la casa.

Di seguito alcuni dettagli dell’attività:

·         Punti Vendita:             Mediaworld Rescaldina

·         Date attività:               sabato + domenica
·         Periodo:                      dal 19 Novembre  – 24 dicembre

·         Formazione:               OBBLIGATORIA da svolgersi presso sede dell’azienda a MILANO
·         Data formazione:       giovedì 10 novembre
Le spese di viaggio saranno interamente rimborsate. Eventuali Voli/treni saranno prenotati e pagati in anticipo da Multi Time

·         Compenso per ogni giornata (8 ore): € 48,00 netti
Pagamento  a 60 gg fine mese

Se sei interessato/a e disponibile invia la tua candidatura rispondendo a questa mail e allegando curriculum con FOTO.

È richiesta precedente esperienza nel settore, meglio se appassionati di elettronica e soprattutto di MUSICA

NB: i candidati dovranno essere disponibili per TUTTO il periodo lavorativo e per la formazione obbligatoria.

Solo le candidature più idonee saranno ricontattate per ulteriori dettagli.


Nella risposta specificare il punto vendita per il quale ci si candida

Saluti.
A.S. Trade Marketing Account Coordinator
Allora faccio alcune considerazioni positive:
- almeno non è indicato "di età compresa tra i 25 e i 30 anni", cosa usuale nelle ricerche di promoter

Ed ora arrivo alla parte migliore, le considerazioni da ridere, per non piangere:
- 8 ore - 48 euro netti. Sono 6 euro l'ora.
- Rescaldina è a 80 km da casa mia, seppure mi rimborsi il viaggio (e vorrei sapere su quali tabelle calcoli il rimborso) investo altre due ore in auto
- mi chiedo se non vi vergognate a pagare a 60 gg f.m., quella miseria, ed io nel frattempo mi alimento di aria, e sposto l'auto con l'acqua.

Caro A.S. Trade Marketing Account Coordinator (che già il titolo non vuol dire niente, essendo noi tutti italiani, ma fa figo), immagino tu sia un funzionario di vendita responsabile del distributore piuttosto che del consumatore finale. Bene, quindi il tuo cliente è Mediaworld oppure una grande marca di produzione impianti tv/hifi. Che tu voglia il loro interesse, perché in questo modo tu hai risolto un "Pezzo" del tuo piano di marketing, può essere ma che tu  mi venga a chiedere di lavorare per quella cifra, chiedendo anche esperienza e passione, e precisando che solo le candidature più idonee saranno ricontattate, questo mi pare ridicolo.
Lavorerò, se va bene (perché non ho esperienza pregressa nel settore), 5 weekend, compresa la vigilia di Natale, per un totale di 480 euro, che riceverò in parte i primi di febbraio e il saldo i primi di marzo, comprese le spese di viaggio che nel frattempo mi devo completamente anticipare. Imperdibile!!

Se questi sono: il mondo del lavoro, la fiorente risalita del mercato e il miglioramento delle condizioni professionali sono certa che io continuerò a rinnovare la mia candidatura per collaborare con imbianchini e muratori, anche full time, con grande soddisfazione.
O quanto meno, se proprio devo stare a fare la bella statuina due sono le condizioni: o mi paghi profumatamente, oppure non mi privi di tempo utile per stare con mio figlio. Quarantotto euro netti mi li dovreste dare solo per il tempo che dedico a leggere le vostre mail.

Continuerò a fare da me. Comunque grazie lo stesso per il pensiero!!

lunedì 24 ottobre 2016

La Casa del Popolo di Trobaso #scrittureautobiografiche

Che la Casa del Popolo di Trobaso faccia parte della mia vita non è solo un modo di dire affettivo e nostalgico, legato ad un sentimento idealista. No, la Casa del Popolo l'ho proprio vissuta.

Avevo 5 anni quando mia mamma ne era "banconiera" e per un paio d'anni, tutti, e dico tutti, i momenti liberi della mia giornata, della mia settimana erano tra quelle mura. Divenni presto mascotte del Circolo, esperta di scala quaranta, attenta osservatrice del gioco delle bocce (anche perché era occasione per vedere mio papà), immancabile presenza alle feste di Carnevale in maschera e a tutti i balli, le cene e le iniziative che vi ruotavano intorno.

Così 35 anni fa il mio ingresso alla Casa del Popolo, che oggi di anni ne compie 70.


E' stato sempre grande amore? Non direi proprio. 
Quando vieni etichettata "comunista" già alle elementari, quando ascolti discorsi di "diritti dei lavoratori" come fossero Hansel e Gretel e tu ancora devi iniziare la scuola dell'obbligo, quando gli eventi elettorali sono più importanti del Natale perché vedono tuo papà e le conoscenze familiari presidiare i seggi come fossero posti di blocco e si parla solo di quello, quando le tue estati tra i 10 e i 13 anni, in nome del Partito, ti vedono girare tra i fornelli e i tavoli della festa dell'Unità, forse un po' di antipatia ti si crea.

Un carnevale, vestita da eschimese
Così ad un certo punto, con tutta la ribellione adolescenziale che mi appartenne, appena approdata alle Scuole Superiori, decisi che della Casa del Popolo non ne volevo più sapere. E non volevo più sentire tutti quei discorsi adulti sui diritti, sulla lotta proletaria, sull'emancipazione, sulla partecipazione. Ma queste cose: giustizia, difesa, lotta, partecipazione mi lavoravano dentro e non me ne sono più liberata (ammetto anche una predisposizione caratteriale). Con fierezza, dico oggi.


Così ho iniziato a rappresentare, prima, i miei compagni di classe, poi ancora lo sviluppo di una cultura di integrazione e partecipazione, prima con ARCI poi con la cooperazione sociale per finire ad essere quotidianamente impegnata a difendere le "categorie" definite più deboli, a lottare contro i soprusi e a non accettare che ci sia un "padrone".

Ora la Casa del Popolo per me è un luogo (ci ho fatto pace negli anni), un luogo che può divenire di aggregazione, un Circolo Arci nel quale mi piacerebbe veder nascere nuovi progetti e culture. E' davvero una casa (mia di sicuro, credo che mi conoscano anche i muri, oltre ai veterani), etichettata male, nel tempo, vittima di uno snobbismo generazionale, che ha altro da fare e altri luoghi in cui andare.

Intanto Buon Compleanno Casa del Popolo e che tu possa mantenere questa, recente, aria giovanile. 



I giorni dell' amarcord, #scrittureautobiografiche

Ho deciso di dare il via alle #scrittureautobiografiche, altrimenti dette giornate della mia memoria, complici: il raduno di cui parlavo ieri, i miei 40 anni, da poco compiuti, l'avvicinarsi de "La festa dei morti", il libro appena letto "Fossi in te io insisterei" (di Carlo G.Gabardini), la mia passione per biografie e autobiografie, il mio grande Ego e i 70 anni della Casa del Popolo di Trobaso.


Sono tutti eventi che mi vedono più o meno interessata e vivendo i quali non posso fare a meno di scrivere, a caso, ciò che mi viene in mente, in forma ironica e autoironica.
Che io non sia esemplare di continuità e regolarità lo sanno, con diversa intensità, quasi tutti (questo per spiegare cosa significa che scriverò "a caso"), che rappresenti uno degli esemplari ancora viventi con il maggior numero di attestati, titoli, corsi e professioni al mio attivo è piuttosto noto (per questo scriverò "ciò che mi viene in mente"), che faccia parte dei centometristi e non dei maratoneti ve lo posso confermare, che se perdo entusiasmo mollo il colpo lo garantisco.

Questo per dire, quindi anticipare, che non so per quanto io scriverò di ricordi, e neppure so se avrà un filo conduttore ciò che scriverò, ma di sicuro fin che lo farò proverò a farlo bene. Con ciò mi sento meno caricata di aspettative (che mi generano ansia e fastidio) e onestamente in linea, ovvero coerente, con me stessa.
Qui divago con una riflessione che faccio spessissimo, nella mia testa, tra le parole coerenza e contraddizione. Cioè, la contraddizione nasce da incoerenza (dicono), ma io non sono d'accordo; sono l'essere più contraddittorio che io abbia conosciuto (forse il secondo), nel senso di illogico e insensato, ma perfettamente coerente con me stessa, con ciò che sono, con ciò che dico, con ciò che sostengo. Credo nella verità ad ogni costo, aborro l'ipocrisia, non amo farmi trascinare dalla corrente ma piuttosto remo contro e detesto i paraculo, quindi per coerenza a ciò può essere che io mi contraddica, ovvero che ciò che mi piace oggi, lo rifiuti domani, parendo illogica, ma in fondo io seguo una mia logica, e un mio senso. Mi sono così definita "in contraddizione coerente".

Ecco questo per fare un esempio di una delle mille cose che può accadere nella mia testa durante la giornata, e forse anche di notte, spesso prima di addormentarmi, o quando sono in bagno, o mentre svolgo attività manuali che richiedono poca creatività e facilmente eseguibili con il pilota automatico (passare l'aspirapolvere, cambiare il letto, pulire il bagno, spolverare).

Potrà così accadere che ciò che dico o scrivo non abbia un'apparente percorso logico, ma il significato sostanziale, quello sì, mi impegnerò perché sia chiaro.

Con questa premessa non ho più tempo per scrivere l'articolo che volevo scrivere, e nemmeno spazio (considerato che ogni post lo voglio compreso tra le 5 e le 40 righe, linee vuote escluse).

Vi lascio con un immagine e un arrivederci a presto.





domenica 23 ottobre 2016

130 anni per lui, 26 anni per me

Ieri ero al Cobianchi.

Per i non "cobianchini" il Cobianchi è l'Istituto Tecnico Industriale L.Cobianchi che ho frequentato dal '90/'91 al '94/'95, divenendo Perito Chimico Industriale.




Il longevo Istituto compie 130 anni, e il 22 ottobre c'è stato il raduno ex allievi. Credo fossimo in circa 200 ed io ero tra i 5 più giovani (con i miei 40 anni).

L'aula in cui frequentai il biennio

Il lungo corridoio verso i chimici

La quinta B chimici di allora
E' stato quasi commovente poter riattraversare i corridoi che mi hanno visto passeggiare per 5 anni (non nelle ore di lezione), ripercorrere quel cammino, che pare infinito, per accedere all'area "vecchia" dove i Chimici hanno lezione e laboratori e rivedere con occhi adulti le aule e i banconi su cui affrontavo prove di laboratorio e compiti in classe.


Una mattinata importante, in cui ho vissuto un senso di appartenenza che all'oggi pare così poco di moda, o meglio di moda nelle parole poco nelle azioni, e di cui ho potuto apprezzare l'energia goliardica e cameratesca che appartiene a una generazione che non è la mia. La maggioranza dei presenti vedeva l'anniversario dei 50 anni dal diploma, parliamo del '66, e molti di loro hanno rievocato momenti, episodi e un impegno studentesco (non sui libri, di questo non si è parlato) che ho apprezzato con l'ammirazione di chi crede nella libertà di espressione e nel valore della lotta per difendere un ideale o ottenere un risultato.





Ho conosciuto persone che con il Cobianchi si sono costruiti e creati carriere importanti. E non ho sentito nessuno rinnegare la formazione tecnica ricevuta in nome di qualche scelta più accademica, nonostante in diversi non abbiano perseguito le orme del Perito.
Numerose persone, come la sottoscritta, pur avendo percorso altre strade, credono e sono convinte che la formazione ricevuta dietro quei banchi, nelle numerose ore scolastiche, grazie ad alcuni docenti pilastri di istruzione, e alle tante ore di applicazione tecnica sia stata fondamentale per essere ciò che si è diventati. Senza rammarico, ma con grande gratitudine.

Rinnovo i miei complimenti all'Associazione ex-allievi per l'energia mostrata negli anni, e nutro la speranza che si riesca a rinnovare con nuove iniziative e nuovi progetti che possano avvicinare nuovi iscritti, il mondo dell'industria e i cittadini con coloro che il quinquennio lo stanno finendo ora, o lo hanno appena concluso.

E' nato un libro, in collaborazione con Ecorisveglio, che racchiude immagini e aneddoti degli ultimi 130 anni, un libro che sarebbe bello vedesse nuove edizioni e ampliamenti negli anni futuri con chi avesse immagini da dare e storie da raccontare.

E non posso chiudere altrimenti se non ricordando con un sorriso Veleda Bignami e Ettore Cippo Perelli. Entrambi icone rappresentative, attive e affettive del Cobianchi, e ora dell'Associazione ex allievi.

Ora concludo ma con la promessa di tornare a raccontare i miei anni da cobianchina.




giovedì 20 ottobre 2016

Per smettere di fumare mi serviva l'immagine

Dopo il decimo pacchetto di sigarette che mi capita sotto mano con foto racapriccianti, e di cattivo gusto, vorrei scrivere due parole allo Stato Supremo che mi governa, e che mi da l'ennesima conferma al mio credo: l'anarchia (forma di autonomia e libertà dell'individuo, contrapposto ad ogni forma di potere costituito compreso quello statale).


Signor Stato, non comprendo appieno la logica che la guida ma inizio a credere davvero che in termini di fumo abbia le idee un pò confuse. Le sigarette malefiche, che provocano morte, cancro, cancrena, etc, i cui danni lei si diverte a mostrarci sui pacchetti di sigarette con quel realismo estremo che neppure l'ultimo dei reality show riuscirebbe a fare (peggio), le portano un introito (dato 1999, Report) di circa 17 mila miliardi l'anno.
Bene, con un'immagine (e relative frasi retoriche) che occupi almeno il 65% del fronte e del retro del pacchetto lei crede seriamente di "scoraggiare le persone dal fumare e di incoraggiarle a smettere"? (Commissione Europea, comunicato stampa, 20 maggio 2016)
Allora, o io sono un'idealista che crede nel libero arbitrio, o sono completamente fuori dal mondo da non credere che gli individui, in questo caso fumatori, abbiano bisogno di un "bigino" da parte di Papà Stato che ricordi cosa potrebbe succedere fumando.
Il condizionale è d'obbligo, punto primo.

Ti potrei parlare di chi ha sofferto di cancrena per altri motivi

Ditemi voi se viviamo in uno Stato normale
Punto secondo, non ho visto immagini di gente letteralmente sul lastrico, o suicida perchè dilapida intere fortune al Gioco d'azzardo o con i Gratta & Vinci, non mi è sembrato neppure di vedere le stesse immagini di cancrena sulle confezioni dello zucchero (considerato che i diabetici sono i più a rischio di cancrena), e se non sbaglio neppure whisky e grappa riportano immagini di cirrosi epatica. 

Ah, ma le sigarette sono il male del secolo, non lei Stato caro, che specula anche sulla mia morte; pensi che il mio tragitto verso l'oblio "ingrassa" le sue casse, e non credo lei mi abbia mai vietato di comprare sigarette. 
Ecco di cosa si tratta "paternalismo libertario" (ossimoro da nausea), che tradotto vorrebbe dire: non ti impedisco di fare le tue scelte, e di vivere o morire come preferisci, ma ti rompo solo un pò i coglioni così mi sento a posto con la coscienza.
Le proporrei io una soluzione, le tolgo questo inutile peso dalla coscienza e spero di riportarle un pò di dignità: la smetta con questo terrorismo psicologico da quattro soldi. 
Cervelli delle scelte preoccupatevi di come garantirci lavoro regolarmente retribuito, di come rendere le tasse non un furto legalizzato, di come una madre possa dedicarsi ai propri figli senza perdere appetibilità professionale.
E se fossero i costi per le cure mediche che tanto preoccupano lei Stato, i non fumatori e i redentori diciamo che con quel che costano le sigarette me le sto in parte pagando (ammesso che le voglia). 

Alla mia salute ci penso da me (e i sensi di colpa li ho abbandonati da un pezzo), e mettiamola così, con le sigarette verso la mia quota di tasse alla voce "cittadini masochisti", quindi abbi almeno la decenza di non farmi vomitare ogni volta che ti verso i miei 5 euro. 

Grazie!!