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lunedì 24 ottobre 2016

I giorni dell' amarcord, #scrittureautobiografiche

Ho deciso di dare il via alle #scrittureautobiografiche, altrimenti dette giornate della mia memoria, complici: il raduno di cui parlavo ieri, i miei 40 anni, da poco compiuti, l'avvicinarsi de "La festa dei morti", il libro appena letto "Fossi in te io insisterei" (di Carlo G.Gabardini), la mia passione per biografie e autobiografie, il mio grande Ego e i 70 anni della Casa del Popolo di Trobaso.


Sono tutti eventi che mi vedono più o meno interessata e vivendo i quali non posso fare a meno di scrivere, a caso, ciò che mi viene in mente, in forma ironica e autoironica.
Che io non sia esemplare di continuità e regolarità lo sanno, con diversa intensità, quasi tutti (questo per spiegare cosa significa che scriverò "a caso"), che rappresenti uno degli esemplari ancora viventi con il maggior numero di attestati, titoli, corsi e professioni al mio attivo è piuttosto noto (per questo scriverò "ciò che mi viene in mente"), che faccia parte dei centometristi e non dei maratoneti ve lo posso confermare, che se perdo entusiasmo mollo il colpo lo garantisco.

Questo per dire, quindi anticipare, che non so per quanto io scriverò di ricordi, e neppure so se avrà un filo conduttore ciò che scriverò, ma di sicuro fin che lo farò proverò a farlo bene. Con ciò mi sento meno caricata di aspettative (che mi generano ansia e fastidio) e onestamente in linea, ovvero coerente, con me stessa.
Qui divago con una riflessione che faccio spessissimo, nella mia testa, tra le parole coerenza e contraddizione. Cioè, la contraddizione nasce da incoerenza (dicono), ma io non sono d'accordo; sono l'essere più contraddittorio che io abbia conosciuto (forse il secondo), nel senso di illogico e insensato, ma perfettamente coerente con me stessa, con ciò che sono, con ciò che dico, con ciò che sostengo. Credo nella verità ad ogni costo, aborro l'ipocrisia, non amo farmi trascinare dalla corrente ma piuttosto remo contro e detesto i paraculo, quindi per coerenza a ciò può essere che io mi contraddica, ovvero che ciò che mi piace oggi, lo rifiuti domani, parendo illogica, ma in fondo io seguo una mia logica, e un mio senso. Mi sono così definita "in contraddizione coerente".

Ecco questo per fare un esempio di una delle mille cose che può accadere nella mia testa durante la giornata, e forse anche di notte, spesso prima di addormentarmi, o quando sono in bagno, o mentre svolgo attività manuali che richiedono poca creatività e facilmente eseguibili con il pilota automatico (passare l'aspirapolvere, cambiare il letto, pulire il bagno, spolverare).

Potrà così accadere che ciò che dico o scrivo non abbia un'apparente percorso logico, ma il significato sostanziale, quello sì, mi impegnerò perché sia chiaro.

Con questa premessa non ho più tempo per scrivere l'articolo che volevo scrivere, e nemmeno spazio (considerato che ogni post lo voglio compreso tra le 5 e le 40 righe, linee vuote escluse).

Vi lascio con un immagine e un arrivederci a presto.





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