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Blog di Cristina Savi - Trovare nuovi modi per comunicare


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lunedì 29 ottobre 2018

L' e-commerce è in crescita, ma non guarisce tutti i mali

Ormai chiunque, dei miei colleghi, o affermati studi di consulenza, parla di e-commerce quale la frontiera più evoluta per allargare fette di mercato, ovvero aumentare il fatturato, o anche solo per rimanere "vivi" in un sistema economico che non può fare a meno dello sviluppo del commercio elettronico.

E' vero, ci sono dei pro, e vi dirò per chi, e dei contro e farò altrettanto.




I PRO

  • l'artigiano che produce, produce e produce, ha molta merce pronta e deve trovare nuovi canali di vendita perché a livello locale il mercato è saturo
  • il commerciante che ha scelto di vendere prodotti esclusivi e di nicchia, o personalizzati che necessitano di nuovi target (un pubblico non necessariamente residente nel raggio di 20 km) per far fronte alle immobilizzazioni di magazzino, ma anche per vendere ciò che "vende" a parole utilizzando i social.
  • il creativo che vuole testare il mercato senza affrontare il rischio di un'impresa e dei costi di uno spazio fisico, soprattutto se offre pochi pezzi per prodotto e unici
  • i blogger che inventano una linea propria, l'e-commerce è comodo per convertire immediatamente i like dei follower (che altrimenti capite che servono a poco) in moneta, ovvero "pensi sia bello, o buono, puoi acquistarlo direttamente"
  • far parte di un market place, in cui uno entra e compra come fosse in una piazza, perché trova tutti i settori. Quindi unitevi piccole imprese e fate rete. Magari con un blog collettivo (link), incentivate l'esperienza d'acquisto presso di voi e unite le forse per gestire l' e-commerce.
I CONTRO
  • il commerciante che vende grandi marchi non apra un e-commerce suo. Trovi un accordo di scontistica e diriga gli acquisti all'e-commerce già esistente (ormai tutte le grandi imprese commercializzano anche online)
  • cosa succede alla parte emozionale dell'acquisto? Chi volesse solo risparmiare se ne frega, chi invece sceglie prodotti con un acquisto online con budget sopra i 100-150 euro si aspetta l'emozione nella ricezione del pacco a casa. Quindi non pensate che basti uno scatolone riciclato e del polistirolo. Attenzione al packaging e se potete agite sull'olfatto.
  • essere piccoli, fare tutta una serie di attività di comunicazione e rischiare che il cliente potenziale cerchi i prodotti, da voi decantati, online, ma non attraverso voi, ma attraverso gli e-commerce già esistenti in rete. E' facile ormai trovare tutto. Quindi se proprio voleste parlare di un prodotto accertatevi che il vostro fornitore ne sia al corrente e vi riservi un prezzo adatto oppure aprite un vostro e-commerce ma solo ed esclusivamente per prodotti che necessitino di una consulenza per essere acquistati e utilizzati, oppure che creiate dei servizi aggiuntivi all'acquisto che fidelizzino il cliente online (letteralmente poco fedele).  Altrimenti perché uno dovrebbe acquistarli da voi e non su altre piattaforme?
Esiste ormai la possibilità di collegare, gratuitamente, i vostri prodotti (ad esempio presenti sul vostro e-commerce) direttamente dalle piattaforme social più conosciute: Facebook e Instagram.

Per qualunque altra informazione chiedetemi pure.
Se voleste una consulenza trovate tutti i servizi, che offro, qui.

#pilloledifranchezza

lunedì 15 ottobre 2018

Influencer, ambassador o brandvocates

Di cosa sto parlando? Di possibili strategie da utilizzare sui social per sfruttare al meglio la capacità di diffusione della rete investendo, con un po' di criterio, il proprio budget di comunicazione (che bisogna avere).

Degli influencer avevo già parlato. E si definiscono influencer, con distinzione tra "Stelle", per intenderci, Chiara Ferragni e Alice Campello e "Stelle nascenti" come Valentina Cabassi, coloro che influenzano (così si crede) le decisioni di consumo, aumentando la propria notorietà e quella di un marchio (o più di uno ormai).
Per parlare di cifre, un post della Ferragni costa all'azienda 12.000 euro (dati 2017).

Ma non sono cifre per la piccola media imprese queste.

Imperfect note book

Meglio concentrarci su Ambassador e Brandvocates (anche detto brand advocates)

Il primo si può immaginare come l'ambasciatore del brand, colui che per proprie competenze riceve un compenso per diffondere comunicazioni, utilizzo di prodotti, proposta di stile. 

In questo caso la piccola media impresa si potrebbe avvicinare a qualcuno di questi, con profili e reputazioni affidabili solo se:
  1. approfondimenti sulla concorrenza, sull'andamento dei prezzi e della distribuzione sappia cosa siano;
  2. si prodighino realmente per la promozione del prodotto/servizio mostrandovi un reale piano editoriale (nel caso di pubblicazione sul blog e post sui social), le iniziative programmate che intende compiere, le attività collaterali che metterà in atto con il brand. Ricordate che li pagate per le competenze non perché fanno belle foto;
  3. vi dica quali obiettivi potrete raggiungere e in quanto tempo.

In mancanza di uno solo di questi fattori, sono soldi buttati via.
Il Brand Ambassador è responsabile della visibilità del vostro marchio e del relativo sviluppo. Deve incoraggiare le relazioni. Fatevi dire come intende farlo. 

Se vorrete buttarvi in questo mondo, navigate, navigate tra i blog che vi interessano di più, guardate i profili social, e cercate le persone che hanno fatto della propria passione una professione, ma seriamente. Che siano preparati sul mercato, o quanto meno sul vostro settore merceologico. 
Non scegliete i cantastorie. 
Interessa di più la vita reale che la pubblicità tradizionale (e ormai quella di molti feed è pubblicità tradizionale) 

Il mio consiglio? Partire con i vostri clienti. Sì , avete capito bene, proprio loro. Sono loro i brandvocates, coloro che verrebbero comunque da voi anche senza che glielo chiediate, sono i consumatori fedeli, quelli che credono nel brand senza che nessuno li abbia pagati per dirlo. 

Ognuno di noi viene influenzato da pareri che arrivano da fonti fidate, cioè da parte di qualcuno che gode della nostra fiducia. 
Chi sono principalmente queste persone? Amici, parenti, colleghi e persone che stimiamo molto.
Tutto il resto, anche sui social, sta diventando una visione passiva di ciò che vuole far apparire il brand. E ha poco appeal sul consumatore finale, che non è proprio scemo. 

Quindi fate parlare i clienti, monitorate quelli migliori, offrite loro esperienze reali, affinate il servizio e la qualità per loro. Lasciate che parlino e interagite con loro, ovviamente.

Invece che 3000 euro per qualche post create iniziative ad hoc per i clienti/consumatori fedeli.
Saranno loro il vostro migliore investimento.

#pilloledifranchezza

Mancia: 
- Marketing 4.0: Dal tradizionale al digitale - Philip Kotler

venerdì 12 ottobre 2018

Dal Mulino Bianco alle stories

Cosa rende diverso uno spot Mulino Bianco dalle stories Instagram di molti influencer anno 2018?

La casa nel verde - Mulino Bianco anni '90

Niente.
Lo stesso vale per i manifesti pubblicitari dei grandi brand e i feed instagram o i post sui blog.

Buon grano - Mulino Bianco
Quanti biscotti avete visto tenuti in mano da qualcuno? Miliardi.
Ancora qualcuno crede che davvero alle 7 del mattino grandi famiglie siano intente a far colazione cercando l'angolazione migliore per la foto? O che questo sia l'immaginario sperato?  Io non ci credo..

Un tempo si pagavano creativi, copy e poi attori o comparse per realizzare spot o campagne media studiate da marketing manager, ora si pagano alcuni blogger (quelli che sono considerati influencer) o le celebrity per fare la stessa cosa, ovvero creare mondi fantastici. 


HopperHQ, lo strumento di pianificazione di Instagram ha analizzato gli 1,2 milioni di post pianificati attraverso la piattaforma e ha scoperto che solo per un quinto (21%) di post sponsorizzati era chiaro che l'utente era stato pagato per pubblicare contenuti. Scoprì anche che, in media, 1 su 20 utenti di Instagram ora monetizzano i loro post e che i contenuti sponsorizzati sono aumentati di oltre un terzo su Instagram (34%) dal 2015!
Le aziende sono davvero ancora convinte che destinare il proprio budget a un paio di post o qualche stories possa funzionare? Forse adesso ancora sì.

Ma l'influencer serve alla piccola media impresa? No.
Per gli stessi motivi per cui il piccolo ristorante o la parrucchiera non pagavano campagne media TV negli anni '90: non vi sono i budget, numero uno, e in secondo luogo i ritorni sull'investimento sono troppo lenti, se mai vi saranno. Fa prima a fallire.

Per quali settori l'influencer potrebbe essere utile alla piccola impresa? Solo laddove quest'ultima abbia prodotti da vendere online o siano venduti in modo capillare nella grande distribuzione organizzata o che crei corner shop/repliche di uno stile ovunque nel mondo. Ecco allora sì, potrebbe avere un senso. Con altri compensi, ovviamente. In tutto il resto dei casi, meglio investire il budget di comunicazione e promozione in altre vie. Tornerò su questo punto.

Se un influencer vi dicesse ho 30.000 followers o un milione di followers cosa rispondere? Brava. E io come posso giovare di tutto ciò? Chiedete sempre i risultati reali.
Perché l'organizzazione aziendale non è uno spot Mulino Bianco.

#pilloledifranchezza 

Mancia: trova la tua storia. Le stories instagram sono un ottimo strumento di content marketing. E gli utenti attivi sulle stories sono in crescita. Qui puoi far conoscere qualcosa in più della tua azienda senza stravolgere l'immagine che hai creato nei feed. 




mercoledì 10 ottobre 2018

Far vivere esperienze al cliente non solo sui social

Quali clienti? Potenziali ed effettivi.
A quelli persi ci dedichiamo in un altro momento, meritano uno spazio tutto per loro.

Come siamo arrivati qui? 
Fino a quando c'era ancora qualcosa da inventare, o quanto meno da riadattare a un contesto diverso, forse saperlo solo raccontare sui social (e nelle news del sito anni fa) era sufficiente. Ora no.


Photo by Alex Loup on Unsplash
Photo by Carissa Gan on Unsplash


Photo by Marc Babin on Unsplash


La capacità di copiare ed emulare altre pagine social è così immediata e veloce che il tuo racconto diventa il racconto di altri, con tutte foto simili e testi più o meno patetici come ne abbiamo già letti un milione e il rischio di interessare pochissimo pubblico.

Ciò che io dico alle imprese, anche microscopiche, ai pionieri, o a chi sente di avere un prodotto forte, è non fermatevi ai social media, alle foto tutte uguali. Questo non fa la differenza. Un blog con contenuti vostri può farla (con video brevi) e puntate sull'esperienza ma quella vera, non quella finta e veicolata per fare una foto. Quelle ormai le troviamo ovunque, gratuitamente.

Vedete le foto che ho pubblicato? Sono bellissime. 
E quante uguali a queste o simili avete visto sfogliando account, blog, pagine? Un'infinità.
Ma queste foto potete trovarle di qualità magnifica e gratuitamente su Unsplash , quindi, o siete un fotografo (e siete giustificati a pubblicare scatti solo suggestivi), oppure, basta foto tutti uguali e finte, ricavate da un set, sempre uguale peraltro.




IDEE:
Porta i tuoi clienti a raccogliere le erbe, se è questo che ti interessa, la prima volta è gratuito poi avrà un costo a persona. Tu aggiungi valore alla tua storia e loro sono felici dell'esperienza e parleranno di te.
Organizza un workshop gratuito per le tue clienti in cui insegni loro ciò che sai fare, loro si sentiranno privilegiate e avranno acquisito dei trucchi, tu avrai guadagnato in fiducia.
Programma delle degustazioni con i clienti migliori, quelli che meritano un benefit, poi puoi anche parlarne sui social, ma magari lo faranno direttamente loro.
Hai un prodotto nuovo, vincente, unico? Perché non andare a testarlo sul campo, nella vita reale, tutti insieme. Il costo di questa giornata per te è un investimento che ti tornerà di sicuro.
Trasmetti la tua passione organizzando giornate per far vivere il tuo mondo, i clienti arriveranno, e la percentuale delle persone soddisfatte ti farà da volano alla promozione.

Favorisci le interazioni tra i tuoi clienti, alimenta la curiosità reale verso la tua attività, offri esperienze genuine, in qualunque settore, anche quello di lusso.
Non regali niente a nessuno, non stai facendo beneficenza, non ti stai svendendo stai investendo.

Punta sui contenuti, trasforma quelli del blog in esperienze reali. E perché no, potrebbero essere gli stessi clienti ad aiutarti a creare contenuti.

#pilloledifranchezza

Mancia: io faccio così, penso, creo e organizzo esperienze (come quelle che avete letto sopra) per alcuni dei miei clienti (che nel mio caso sono altri professionisti o imprese) da far vivere loro direttamente, per settori del mercato di appartenenza, o per i loro clienti.

martedì 9 ottobre 2018

Marketing non è promozione

Se vi dicessi beverage e vino? Oppure gardening e coltivazione?
Vi suonerebbe strano vero? Un po' ripetitivo e senza alcun senso.

Per il marketing e la promozione è la stessa cosa. Perché la promozione è una delle attività di marketing, quindi come se dicessi: prodotto, prezzo, distribuzione, promozione e promozione.

Riporto, pari pari, un pezzo di un mio post del 19 gennaio 2016 (ero ancora più pesante di adesso)

COMUNICARE LE INFORMAZIONI D'AZIENDA  
livello aziendale la comunicazione è una delle leve operative del marketing.
Il marketing non è solo:
  • la pubblicità, la promozione e la vendita o
  • l'insieme delle indagini di mercato per determinare bisogni e domanda

Spesso si confonde il termine in queste accezioni ma il marketing si declina nelle diverse forme. Nell'orientamento al mercato, il marketing non è solo azione (promozione e vendita) ma anche analisi, nella sua concezione strategica. 
Marketing, pubblicità e comunicazione non sono sinonimi.
Nel fare marketing, ci si occupa di : prodotto, prezzo, distribuzione (place) e promozione (pubblicità, social media, fiere, pubbliche relazioni, etc). 
La comunicazione ha a che fare con tutti i modi in cui l'azienda interagisce con il cliente, quindi non solo con le attività promozionali ma anche con prezzo, prodotto e distribuzione.Quindi tra gli obiettivi strategici dell'impresa (marketing strategico) vi si trovano: un' analisi costante dei bisogni e la ricerca di nuovi concetti di prodotto, che garantiscano all'impresa un vantaggio competitivo difendibile nel tempo.Mentre il marketing operativo, che si declina nelle azioni di commercializzazione del prodotto, ha tra i suoi obiettivi far conoscere i prodotti, valorizzarli e raggiungere il cliente senza doverlo ricercare. Ed è tra le leve di marketing operativo che vi si trova la comunicazione
Perché è alquanto raro che l'oggetto/prodotto/idea siano già conosciuti da tutti i clienti potenziali, che la domanda superi l'offerta e che non vi siano concorrenti.Obiettivo della comunicazione di marketing, oltre al "far sapere", è il far sì che il proprio prodotto acquisisca valore agli occhi del potenziale cliente, per fare ciò si avvale di diversi strumenti esterni ed interni, valoriali e tecnici quali: la coerenza, l'opportunità, la chiarezza, la pubblicità, i social media, la forza vendita.Resta sempre valido il concetto che definisce una comunicazione di marketing efficace se è in grado di influenzare esperienze e percezioni in modo coerente con la strategia di posizionamento della marca, aumentarne il valore, creare clienti fedeli e stimolare le vendite.
Bene, ora possiamo andare avanti!
#pilloledifranchezza

lunedì 8 ottobre 2018

Creo un blog? Ma devo sapere cosa dire.

Avete pensato al vostro di Blog?

Photo by Andrew Neel on Unsplash

Quando non farlo:

  1. quando avete poco da scrivere
  2. qualora non abbiate voglia di scrivere
  3. se la tematica che vorreste trattare è limitata ad un periodo di tempo troppo breve e comunque non ripetibile

Quando sì:
  1. quando più volte avete sentito il desiderio di voler condividere ciò che conoscete
  2. se sentite che vi manchi un luogo per farvi scoprire realmente
  3. se avete un prodotto così esclusivo o fate così particolari che dirlo potrebbe interessare a molti
Come farlo?
Ci sono piattaforme che permettono di crearne di ottimi in semplici passi: wix per esempio.
Per iniziare va benissimo.
Qualora abbiate un sito web potete collegarlo direttamente al dominio esistente, in caso contrario potete anche acquistarvi il dominio che vi interessa (verificate qui la disponibilità del nome).
Se scrivere non fosse il vostro forte chiedete aiuto a chi, come me, scrive testi anche per altri. Ribadisco l'importanza, però, dell'originalità dei contenuti. Devono essere qualcosa che vi rappresenti davvero.

E poi cosa scrivere?
Date informazioni, siate generosi, fornite contenuti che conoscete.
Nel caso di punti vendita o attività che richiedono il passaggio di pubblico non dimenticate di parlare anche della vostra zona territoriale. Vi sembrerà uno spreco di tempo e di risorse ma nel tempo vi ripagherà.
Per le foto, qualora non necessitiate di scatti particolari ai vostri prodotti, ma cerchiate foto generiche e suggestive di qualità, ricorrete a questa raccolta di immagini.

Quanto scrivere?
Questa è la parte più delicata, appurato che creare un blog è cosa davvero semplice, bisogna iniziare a scrivere i contenuti e soprattutto ad aver chiaro un piano editoriale almeno trimestrale.
Ovvero cosa pubblicare, almeno una volta a settimana per i prossimi tre mesi.

#pilloledifranchezza

Mancia: un'idea per pianificare i contenuti dei post su Instagram. Esempio di pianificazione. Magari non è necessario così dettagliato e quotidiano ma con una certa costanza e coerenza quello si!! Come le vetrine, ricordate?





venerdì 5 ottobre 2018

Cosa potete fare voi sui Social

C'è una linea che divide ciò che potete fare voi da ciò che invece richiede la consulenza esterna di un professionista.

Solitamente questa linea è netta.


Voi cosa potete fare e quando?
- se ciò che vi interessa è solo pubblicare ciò che fate, fatelo da voi. Datevi un minimo di piano editoriale. Non un post il 3 febbraio con una foto, l'altro il 12 maggio con una barzelletta e l'ultimo ad ottobre con la condivisione di un link qualsiasi (tema libero). Di solito non funziona.

Come?
Usate delle App molto utili: Canva e Unfold, rispettivamente utili per crearvi delle grafiche carine e per realizzare le stories per instagram. E programmate.

In questo caso pagare chi vi gestisca i social non ha molto senso e non riuscireste a capire perché dovete pagarlo tanto.

Il consulente o chi vi gestisca i social quando serve e a cosa?
  1. se non avete la minima idea o la minima voglia di dedicarvi ai social serve qualcuno che lo faccia per voi. Un pò come avere la donna delle pulizie o il giardiniere. E bisogna pagarli. Non ci sono scuse del tipo "ma è una fotina", "ma sono solo due post a settimana".
  2. se voleste farvi fare una consulenza da qualcuno che vi dica quali social sono i più adatti a voi, come gestirli, come impostare la linea perchè sia comunicabile dovrete rivolgervi a un consulente. Un po' come andare dal meccanico, dall'estetista o dal dentista
  3. se avete degli account penosi e richiedete il consulto e l'intervento temporaneo di chi ve li metta a posto, serve il consulente. Come chiamare l'idraulico, la revisione caldaia o l'elettricista. 
Qualora il consulente e il relativo piano di comunicazione digitale, fatto di strategie, con annessi e connessi, contatti, relazioni, iniziative vi sembrasse troppo oneroso per le vostre casse, e potrebbe essere, io consiglio di mettervi in rete
Tra realtà simili o attigue a livello geografico o settoriale pagate l'esperto del settore insieme, definite la campagna coerente per tutti voi e potrete suddividervi le spese.
Create un blog o sponsorizzatene uno, create mini video, fate tutorial su temi particolari e collegate le vostre singole pagine social. 
Ad esempio parlate di benessere, di un'area del territorio, di una tecnologia particolare, di una tecnica, di alcuni "trucchi del mestiere", etc. 
Ma metteteci i contenuti.
Organizzate esperienze reali. Da voi. 


#pilloledifranchezza

Mancia: il 55% degli esperti marketing dice che i contenuti blog siano la priorità per il marketing in entrata (cioè quello necessario a farvi trovare) - Statistiche Marketing

venerdì 21 settembre 2018

Di bene in meglio, a proposito di social

"Si pronto?"
"Buongiorno sono Michela Rossi (nome di fantasia per evitare querele), parlo con Cristina Savi?"
"Si, sono io. Buongiorno."
"Mi ha dato il suo numero Mirella (altro nome di fantasia), lei si occupa di Social vero? No perché io, che ho un'attività nascente vorrei essere sui social. Ci possiamo vedere?" (Tutto d'un fiato che io nemmeno parlo)
Oppure
Entro in un negozio, Verbania città piccola, tutti sanno tutto di tutti.
Il titolare, persona conosciuta, perché frequento il punto vendita, di punto e in bianco mi dice: "tu ti occupi anche di farmi venire più gente e di fare i post su Facebook?" (magari, se mi pagassi).

Ecco questo è il tenore delle telefonate ricevute o delle conversazioni medie con i clienti quando non lavori con Agenzie (che si smazzano questa parte prima di passarti un lavoro).

E dopo mesi e mesi di domande tutte uguali e di risposte simili mi sono detta "che sia forse il caso di dire come stanno le cose?"

Questa di solito è la mia faccia

Allora:
- essere presente sui social, nonostante vi dicano che sia come essere sull'elenco telefonico, non è per tutti; e soprattutto richiede una quantità di lavoro (se fatto bene) neppure lontanamente paragonabile a RAGIONE SOCIALE, INDIRIZZO, NUMERO DI TELEFONO e FAX. Voi vi siete chiesti perché volete/dovete esserci?
- a cosa serve esserci se le pagine non vengono aggiornate? Vi fermereste mai a guardare una vetrina con i vetri sporchi, la polvere tra gli oggetti e sempre uguale dagli auguri di Natale? Non credo. Ecco, e perché mai uno dovrebbe essere interessato alla vostra pagina Facebook con ultimo post datato 14 dicembre 2017 "Buon Natale a tutti". Che sia un caso che io ritenga che il responsabile social media sia il vetrinista del digitale?
- quale strana magia sperate accada quando finalmente avete convinto, o pagato profumatamente, qualcuno per farvi foto, post Facebook, feed Instagram e stories? O peggio ancora quando vi siete fatti convincere che non potevate sopravvivere senza una Brand Page accattivante, con foto fighe, o qualcuno di ancora più figo di voi che parli della vostra azienda?
Ve lo dico io. Niente, assolutamente niente. Se tutto ciò non sia conseguente ad un'analisi aziendale (prodotto, qualità, prezzi, localizzazione), valutazione degli obiettivi (fatturato, immagine, crescita professionale, ...), pianificazione di una strategia, verifica del budget di promozione e comunicazione di lungo periodo e conoscenza approfondita del cliente.


Questo è solo l'inizio.

#pilloledifranchezza

Mancia: Il bisogno di affetto si traduce in "like" il bisogno di stima si traduce in "followers" e così via. La nuova piramide dei bisogni. Matti per il marketing

martedì 19 dicembre 2017

Il mio incarico sulle opere pubbliche a Verbania

E' nato da un dialogo con i progettisti di Ambiente e Paesaggio e si è trasformato in un progetto presentato (ed agli atti) al Sindaco di Verbania Silvia Marchionini, così è giunto l'incarico (con Determinazione Dirigenziale n.2034) il 13 dicembre 2017.

Ma cosa farò io?
Mi occuperò di informazione relativa ai lavori in corso sul tratto di Lungo lago tra Largo Tonolli e l'imbarcadero di Pallanza (attraverso la pagina Facebook Riqualificazione Urbana Verbania e l'account Instagram con lo stesso nome) e di comunicazione diretta, con i cittadini e con tutti i portatori di interesse individuati, sull'area in questione.

Cosa farò

Ed era così necessario un incarico di comunicazione sull'opera Riqualificazione del Lungo Lago di Pallanza?
Sull'opera in questione potrebbe apparire di no, ma secondo me è un sì, semplicemente perché il progetto Piazza Diffusa Pallanza è starter di un progetto più ampio, di dialogo con il territorio, in merito alle trasformazioni urbane che vengono attuate.
L'intento è quello di favorire la conoscenza e la comprensione di ciò che si sta compiendo in merito al lungo lago di Pallanza affinchè il cittadino possa partecipare attivamente all'utilizzo dello spazio

Quali obiettivi finali?
Semplificare la comunicazione con il cittadino e le modalità di accesso agli spazi.
Accompagnare alla trasformazione urbana.
Individuare ipotesi di fruizione reali per lo spazio pubblico in riqualificazione.
Comprendere quali interventi siano necessari per favorire una maggiore animazione degli spazi.

Perchè credo nella comunicazione delle opere pubbliche?
Perché capita spesso che grandi opere vengano realizzate e poi non vengano utilizzate.
Perché un maggiore coinvolgimento favorisce la partecipazione e il rispetto dello spazio stesso.
Perché con un piano di comunicazione appropriato si può fornire al cittadino lo strumento ideale per comprendere la motivazione e gli intenti che stanno alla base degli interventi di natura urbana programmati e realizzati.
Perché inserendole adeguatamente nel contesto ambientale, culturale e sociale del territorio, in cui sono attuate, le opere pubbliche mostrano la coesione degli interventi pubblici affrontati.




lunedì 23 gennaio 2017

IL MIO LIBRO ORA E' UN LABORATORIO

Come avevo preannunciato mi sarebbe piaciuto organizzare dei laboratori ludico creativi per realizzare con i bambini/ragazzi dei libri che raccontassero di sè.

Laboratori a Verbania

Così, dopo un colloquio con Angelica, arte terapeuta che ho avuto il piacere di conoscere e "sperimentare", è nata l'idea di far partire davvero questi spazi di sperimentazione, privi di giudizio, in cui il principio fondamentale sia esprimere ciò che si è, senza alcuna regola pre-confezionata.



Prendendo spunto da "il grande libro delle piccole cose" di Haring il nostro obiettivo è quello di accompagnare ogni partecipante alla progettazione delle proprie pagine, alla realizzazione delle stesse fino alla rilegatura dell'oggetto che sarà specchio della propria identità.

Laboratori a Domodossola


Ho sempre pensato che l'arte fosse un mezzo di libera espressione, e credo che la comunicazione, con se stessi e con l'altro, sia un percorso che si possa trovare più agevole iniziando a parlare di sè e soprattutto in spazi privi di giudizio, in cui non sia richiesta alcuna performance e alcuna capacità pregressa.

Lavori in corso!


lunedì 7 marzo 2016

La comunicazione oggi, tra serio e faceto

Qualche giorno fa mi sono imbattuta in tre anziane signore che, ognuna con la propria sedia, se ne stavano a chiacchierare in un cortile soleggiato.
Per curiosità personale e scusa professionale ho rallentato l'andatura per poter ascoltare cosa avessero da raccontarsi.

Ebbene è stato come leggere una chat/gruppo su whatsapp, un forum ad argomenti specifici, una pagina di gossip.

Allora l'idea di rappresentare il passato e il presente della comunicazione con un gioco di immagini.

La socializzazione

L'interazione
Il racconto di sè

La storia

La pubblicità

La condivisione

E dal momento che il tempo di permanenza medio su una pagina di un blog non supera i 3-7 secondi se non viene catturata l'attenzione, confido nell'averla catturata, mal che vada in sette secondi le immagini le avete viste tutte!

Anche i tempi fanno riflettere!

Buona giornata

martedì 19 gennaio 2016

CARO SINDACO TI SCRIVO. 1/3


RACCOMANDATA A/R del 7/01/2016

Cristina Savi
Via Curtatone 9, 28923 Verbania (VB)
M. +39 3476446152
Alla cortese attenzione del
SINDACO DI VERBANIA
Silvia Marchionini

Gent.ma Sindaco Silvia Marchionini le scrivo per porle alcune domande a fronte di alcuni aspetti programmatici dell'attuale Amministrazione Comunale che mi sono poco chiari. Le sarò grata se troverà il tempo per fornirmi alcuni strumenti utili a comprendere in particolare gli obiettivi a lungo termine in ambito Cultura, Promozione del turismo e CEM.

I - Il CEM in questi mesi

L'EPOCA DEL FACCIAMO BRAINSTORMING E LA DIFFUSIONE DELLA DEMOCRAZIA DA CONSENSO A TUTTI I COSTI

1) dicembre 2014 - produzione di un flyer descrittivo sul Centro Eventi Multifunzionale, con la richiesta alla cittadinanza di "idee e proposte"
2) 22 gennaio 2015 - Incontro presso Villa Giulia organizzato dal Comune di Verbania per raccogliere idee e proposte di gestione per il Centro Eventi Multifunzionale (di seguito abbreviato CEM)
3) marzo-maggio 2015 - bando di concorso per l'individuazione di un nome per il CEM, premio euro 250, scadenza 15 maggio. La giunta non ha ritenuto valida alcuna proposta.

L'EPOCA DEL FACCIAMO RICERCA

1) determina dirigenziale 787 del 24/07/2015 - GEOMARKETING E MERCATO POTENZIALE - AFFIDAMENTO SERVIZIO - EURO 5000 oltre IVA alla Società FIDALO Srl di MILANO
Dalla determina si legge
Premesso che: - sono in fase di ultimazione i lavori di realizzazione del Centro Eventi Multifunziale; - al fine di procedere con l’affidamento della gestione della struttura è necessario procedere con uno studio dettagliato volto a calibrare la potenziale domanda e tarare i servizi da erogare;
Preso atto che: - all’interno del 3° Dipartimento – Settore CEM non c’è personale; - è stato richiesto preventivo di spesa alla Società Fidalo Srl – Piazza della Repubblica n. 32 – Milano – C.F. 08440150962, esperta nel settore; - con nota prot. 29732 del 23/07/2015 è stato presentato preventivo di spesa per complessivi €. 5.000,00 oltre IVA; - il codice CIG è Z90157F297
2) determina dirigenziale 928 del 25/08/2015 - DETERMINA A CONTRARRE PER SELEZIONE CONSULENTE IN MATERIA DI FORME DI GESTIONE DI STRUTTURE POLIVALENTI L'esito di questa gara non sono riuscita a trovarlo ma ho trovato in altre fonti il nominativo di chi si è aggiudicato la consulenza: RUSSO EMILIO
3) Delibera di Giunta 245 del 1/10/2015 - PROGETTO DI RICERCA RELATIVA ALLO SVILUPPO ARTISTICO - CULTURALE DEL CENTRO EVENTI MULTIFUNZIONALE. APPROVAZIONE CONVENZIONE DI PARTENERSHIP
Convenzione tra Comune di Verbania e ARSUNIVCO, nella quale si legge chiaramente che negli accordi tra le parti è prevista da parte di ARSUNIVCO "L'individuazione e la collaborazione con referenti esperti del settore"
4) esiste già la Professoressa Rita Nobile che con il Comune di Verbania coordina le relazioni tra il CEM e le realtà del territorio. Infatti è lei che con l'Assessore Abbiati ha incontrato il segretario generale delle Settimane Musicali di Stresa, Giancarlo Belloni, per la definizione di alcune collaborazioni future. Dal quale è scaturito anche un accordo (di seguito un approfondimento)
5) 4 novembre 2015 ARSUNIVCO (sulla base della convenzione precedentemente citata) - AVVISO DI SELEZIONE COMPARATIVA PER L’AFFIDAMENTO DI QUATTRO INCARICHI DI LAVORO AUTONOMO riguardanti l’esecuzione dell’AZIONE C del Progetto di Ricerca relativo allo Sviluppo Artistico Culturale del Centro Eventi Multifunzionale di Verbania a supporto della Sviluppo del territorio del Verbano Cusio Ossola - di cui alla Convenzione COMUNE di VERBANIA/ARS.UNI.VCO del 12.10.2015
Ho partecipato alla selezione e le allego agli atti i risultati della selezione e le risposte che ho ricevuto dal Presidente Dott. Gasparini alle mie domande di natura tecnica.
Diseguito le riporto solo i nominativi dei quattro soggetti ai quali è stato affidato l'incarico.

Prot. n. 420/2015
GRADUATORIA delle DOMANDE PERVENUTE SUDDIVISE PER AMBITO in base a VERBALE di VALUTAZIONE (prot. n. 453/2015)
A) AMBITO CULTURA, TEATRO, MUSICA, CINEMA
1. RUSSO Emilio – Milano (MI)
B) AMBITO ARTE, MODA e DESIGN
1. FEDERICI/RODARI – Verbania (VB)
C) AMBITO MARKETING, COMUNICAZIONE e PROMOZIONE
1. CF COMMUNICATION di Ceretti Filippo – Verbania (VB)
D) – AMBITO GESTIONE AMMINISTRAZIONE CONTROLLO
1. FIDALO S.r.l. – Milano (MI)
Come è possibile notare vi si trovano alcuni nominativi che hanno già avuto incarico dal Comune di Verbania per realizzare consulenza e ricerca.

L'EPOCA DEL "CI PROVIAMO. POCHE IDEE MA CONFUSE"

1) 23 gennaio 2015 - Dichiarazioni dalla segreteria del Sindaco, comunicato a margine della serata avvenuta a Villa Giulia il 22 gennaio 2015: CEM, DA PROBLEMA A RISORSA. Nel quale si ringrazia per l'utile partecipazione e le proposte di molte realtà artistico culturali del territorio
2) Delibera di Giunta 314 del 17 novembre 2015 - INTEGRAZIONE D.G.C. 142/2015: ampliamento bar, realizzazione sala da ballo.
Dalla Delibera si legge:
Premesso che: all’interno del 3° Dipartimento è stato istituito il settore “CEM” avente la finalità di presentato alcune ipotesi di “gestione” volte all’ottenimento di indirizzi unitari;
con D.G.C. n. 142 del 02 luglio 2015 sono stati dati i seguenti indirizzi al Dirigente del 3° Dipartimento – Settore CEM al fine di predisporre il capitolato per la gestione unitaria di bar, ristorante e spiaggia:
◦ Il ristorante garantisca requisiti di alto livello; ◦ Vengano suddivisi gli spazi; ◦ Venga garantita l’apertura al pubblico della spiaggia; ◦ Vengano imposti orari di apertura in concomitanza con le serate teatrali;
Preso atto che: - nel mese di settembre il Dirigente ha predisposto il capitolato di appalto; - a seguito della presentazione del capitolato, per la relativa approvazione, l'Amministrazione ha ritenuto di dover integrare gli indirizzi dati prevedendo che: - in sede di gara vengano richieste proposte volte all'ampliamento del bar o realizzazione nuovo locale al piano terra; - la destinazione dovrà riguardare sala da ballo; - la proposta non vincolerà l'Amministrazione all'approvazione ed affidamento di quanto proposto; - le attività potranno partire dal mese di marzo 2016;
3) 16 dicembre 2015 - PRIMA DATA DELLA RASSEGNA ASPETTANDO L'EX CEM - SERATA GOSPEL - IMPEGNO DI SPESA PER IL COMUNE DI VERBANIA EURO 26000.
4) 16 dicembre 2015 - Viene comunicato pubblicamente dall'Amministrazione Comunale quale sarà il nome dell'Ex Cem: Il Maggiore
5) dicembre 2015 - accordo con Settimane Musicali di Stresa e Comune di Verbania. Concerto di apertura del Midsummer Jazz Concerts il 19 luglio al Teatro Maggiore (ex CEM)
6) 5 gennaio 2016 - il sito web CEM Verbania è ancora uguale non vi è neppure citato: il nuovo nome, la fine dei lavori, gli eventi in programma, la fantomatica rassegna che lo riguarda in prima persona.


L'EPOCA DE "L' ERBA DEL VICINO E' SEMPRE LA MIGLIORE"

1) il bando per la gestione del bar, ristorante, spiaggia verrà presentato anche a Milano. Come da dichiarazioni dell'Amministrazione stessa
2) data 17 novembre determina n.1427, assegnazione servizio alla FONDAZIONE LIVE PIEMONTE DAL VIVO, per la progettazione di un modello di gestione per il centro eventi multifunzionale - 6000 euro oltre iva

L'EPOCA DEL "CHE QUALCUNO CI AIUTI"

- Bando di gara - SERVIZIO DI ASSISTENZA E PROGETTAZIONE PER LA RICERCA DI OPPORTUNITÀ OFFERTE DAI FINANZIAMENTI DELL'UNIONE EUROPEA E DI ALTRE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO PUBBLICHE E PRIVATE, RELATIVAMENTE AGLI AMBITI DI AZIONE DEL COMUNE DI VERBANIA (CIG 6468679AC5) ED IN PARTICOLARE IN RELAZIONE AGLI OBIETTIVI PROGRAMMATICI CHE L'AMMINISTRAZIONE HA APPROVATO

In tutto questo Egr. Sindaco io ho difficoltà a cogliere quale sia la linea che l'Amministrazione dal lei presieduta intenda perseguire.

Ritiene sia possibile realizzare un documento riassuntivo con tutti i lavori sino qui svolti, le previsioni per i progetti a breve termine e le strategie per i programmi a lungo termine?

Preso atto che gli incarichi affidati da ARS UNI VCO devono convogliare in relazioni finali che dovranno contenere: dettagli di analisi, modello completo di previsione dettagliata di entrate/uscite per possibili eventi realizzabili nella struttura, modello completo di entrate/uscite di possibile stagione culturale, modello completo di previsione di uscite contenente un piano di comunicazione, di marketing e di promozione (ndr: di solito nel piano di marketing sono inclusi piani di comunicazione e promozione), etc allora possiamo concordare sul fatto che i modelli non mancheranno.
E se consideriamo che i quattro incaricati faranno ricerca proprio negli ambiti sui quali in contemporanea Fondazione Piemonte dal Vivo farà il proprio progetto di modello di gestione. Mi chiedo: "per cosa faranno ricerca coloro che hanno ricevuto incarico da ARSUNIVCO?"

Ed inoltre se non si esclude che un esperto marketing e comunicazione nel propria relazione finale dovrebbe lui medesimo comprendere di quale prodotto si tratti (cosa ora ancora difficile da identificare), definire nome e logo con esperti del settore e proporre linee di programmazione, budget e distribuzione dell'offerta, allora perché pagarlo e far fare ricerca se ad esempio il nome è stato definito sulla base del gradimento personale?
E ancora perché qualche altro che ha avuto incarico dovrebbe fare ricerca in ambito cultura, musica, teatro, arte se poi vi sono: la Professoressa Nobile che coordina i contatti con il territorio, Assessore Abbiati che definisce accordi con rassegne esistenti, Assessore Vallone che definisce la rassegna Aspettando l'ex CEM (della quale però non vi è alcuna pubblicazione) e realtà locali alle quali è stato "promesso" un ruolo al Maggiore?
E soprattutto i 16000 euro impegnati nella convenzione con ARSUNIVCO a cosa servono se poi ciò che dovrebbero fare loro lo hanno fatto o lo stanno facendo altri?
Mi chiedo perché prima di tutte queste consulenze ed incarichi non sia stato steso un piano strategico e operativo degno di un'opera di tale importanza? o qualora fosse stato definito se sia possibile visionarlo?

II - DELIBERE ED EVENTI
Mi permetto una nota a margine per la quale non ho ricevuto risposte ufficiali.
Con quali criteri sono stati affidati incarichi, nel mese di dicembre, per organizzazione eventi ad un Associazione costituita il 30 settembre 2015?
In particolare mi riferisco all'Associazione E20VB, che non figura neppure nell'elenco presente sul sito dell'Amministrazione, e agli eventi: PEDALATE AZZURRE e CAPODANNO IN PIAZZA.
Nel caso di PEDALATE AZZURRE vorrei sapere come sia possibile che la DELIBERA di Giunta Comunale del 10/12/2015 alle ore 15.00 conferisca Patrocinio e concessione utilizzo dei locali di Villa Giulia all'Associazione sopra indicata per un evento che era già in fase di promozione e previsto per il giorno seguente 11/12/2015. Infatti ribadisco, che alle ore 11,27 del 10/12/2015 era già presente sul blog Verbania Notizie l'articolo che promuoveva la serata in questione, e con altri materiali promozionali era già evidente il patrocinio concesso, oltre alla concessione di utilizzo del piano nobile di Villa Giulia ovviamente.
Le sarei grata se potesse fornirmi la spiegazione tecnica che mi aiuti a comprendere il meccanismo e lo spazio temporale che intercorre tra richiesta, delibera ed evento.

Nel caso di CAPODANNO IN PIAZZA le chiedo sulla base di quali: ricerche, programmi di sviluppo, piani di promozione, progetti di aggregazione si sia scelto di effettuare il Capodanno in questa forma e affidandolo alla medesima associazione di cui sopra. Le sono a chiedere in particolare sulla base di quali preventivi di spesa sono stati impegnati euro 16500 per la serata e per conseguire quali obiettivi?

Confido nel trovare delle risposte a queste mie amenità.

Sulle altre questioni tecniche sotto i riflettori comunali in questi mesi ritengo vi siano esperti in città che potranno far valere le proprie conoscenze meglio di me.

Grata per l'attenzione mostrata resto a disposizione per ogni ulteriore informazione e chiarimento e in attesa di un suo cortese cenno di riscontro.

Cordiali Saluti

In fede
Cristina S.

Verbania, 06/01/2016

Avviso di invio raccomandata del 7/01/2016
Avviso di ricezione dell' 8/01/2016

Ad oggi nessun cenno di risposta indirizzata a me da parte dell'Amministrazione, le risposte ad alcuni dubbi: ruolo della Professoressa Rita Nobile (della quale ho apprezzato la schiettezza nell'intervista a Ecorisveglio), distinzione di incarico tra Fondazione Piemonte dal Vivo e altre competenze oggi in campo (aspetto economico e operativo), conferma che sia Russo Emilio il soggetto giuridico che ha ottenuto il doppio incarico di consulenza e che probabilmente sarà referente futuro per il Comune di Verbania in ambito "Il Maggiore" le ho lette su Ecorisveglio del 13/01/2015.

Rimangono un mistero: ARSUNIVCO, cosa può fare? Il diritto d'autore in atti pubblici esiste? Posso considerare atti pubblici quelli relativi alla selezione di incarichi effettuata da ARSUNIVCO per il Comune di Verbania? Sarà possibile visionare tutte le analisi/ricerche/studi effettuati sul CEM in questi mesi? E' possibile conoscere gli obiettivi programmatici dell' Amministrazione in ambito Cultura, Promozione del Turismo e CEM, correlati da relazioni (cosa, come, quando, con quali risorse) e non solo da titoli ed ipotesi? Ed E20VB, perchè?

Considerato che la Legge n 150/2000 "disciplina le attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni" quali attività finalizzate alla messa in atto di principi di trasparenza ed efficacia dell'agire amministrativo, mi chiedo se anche il Comune di Verbania ne sia stato informato e come pensa di attuare la presente Legge.

All'articolo 1 della Legge indicata di legge.
Sono considerate attività di informazione e di comunicazione istituzionale quelle poste in essere in Italia o all’estero dai soggetti di cui al comma 2 e volte a conseguire:
  a) l’informazione ai mezzi di comunicazione di massa, attraverso stampa, audiovisivi e strumenti telematici;
        b) la comunicazione esterna rivolta ai cittadini, alle collettività e ad altri enti attraverso ogni modalità tecnica ed organizzativa;
        c) la comunicazione interna realizzata nell’ambito di ciascun ente.

    5. Le attività di informazione e di comunicazione sono, in particolare, finalizzate a:
        a) illustrare e favorire la conoscenza delle disposizioni normative, al fine di facilitarne l’applicazione;
        b) illustrare le attività delle istituzioni e il loro funzionamento;
        c) favorire l’accesso ai servizi pubblici, promuovendone la conoscenza;
        d) promuovere conoscenze allargate e approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale;
        e) favorire processi interni di semplificazione delle procedure e di modernizzazione degli apparati nonchè la conoscenza dell’avvio e del percorso dei procedimenti amministrativi;
        f) promuovere l’immagine delle amministrazioni, nonchè quella dell’Italia, in Europa e nel mondo, conferendo conoscenza e visibilità ad eventi d’importanza locale, regionale, nazionale ed internazionale.
In termini di comunicazione (che tratterò in un post apposito) si distingue tra comunicazione interna e comunicazione esterna. Nello specifico, nel caso della Pubblica Amministrazione, quella esterna prevede anche un contante ascolto del cittadino volto a verificare la soddisfazione e la qualità dei servizi erogati.
In termini di informazione invece, sarebbe auspicabile, trovare divulgazione delle attività intraprese, dei servizi erogati, delle proprie policy, normative e cultura di riferimento. (Fonte: Dipartimento della Funzione Pubblica - Pubblica amministrazione di qualità)

Ma questo in teoria.
Nella pratica: io scrivo, e come me tanti altri, pochi leggono, e ancor meno sono coloro che forniscono risposte.
D'altronde Benigni diceva "In Italia ci sono più scrittori che lettori".
E a Verbania non ci facciamo mancare niente 





mercoledì 13 gennaio 2016

LINGUAGGIO APPROPRIATO TRA POST E COMUNICATO


Post = un post è un messaggio testuale, con funzione di opinione o commento o intervento, inviato in uno spazio comune su Internet per essere pubblicato

Comunicato = il comunicato stampa è una nota scritta ufficiale redatta dall' ufficio stampa di un'azienda o di un ente pubblico per comunicare agli organi di stampa (e ai mass media in generale) le ultime iniziative e novità su prodotti. Firmata da un addetto stampa, riporta tutte le informazioni utili per realizzare articoli inerenti la notizia che intende comunicare.

Fonte: Wikipedia (13/01/2016)

Questo per dire all'Amministrazione comunale che si è presa la briga di trovare il tempo per rispondere in modo tempestivo a Renato Brignone in merito al post da lui scritto questa mattina, che Brignone scrive post (non comunicati), o al massimo interpellanze che non ricevono risposta, i comunicati dovreste scriverli voi per dare informazioni ufficiali su temi seri.

Felice di aver scoperto che la nostra Amministrazione abbia un DIARIO. Tanto per facilitare la ricerca di notizie sul sito.
Viene pubblicata una breve annotazione con cadenza più o meno quotidiana, con quale logica?

mercoledì 28 luglio 2010

Soddisfatti o rimborsati

Oggi vi voglio parlare di una realtà locale (di Verbania) che ho avuto occasione di scoprire e conoscere e alla quale voglio riconoscere due "importanti", anche se rischiose, operazioni di comunicazione, o meglio, marketing.
La realtà della quale vi sto parlando è La Bottega dei Talenti di Anna Mazzola (leggi articolo su Verbania News).
Una nuova realtà imprenditoriale, una sfida nel panorama locale, una sorta d'innovazione tra il teatro e il momento d'incontro, nella quale la parola ricorrente è GIOIA.

Ma aldilà dell'idea (che già è ovviamente una solida base di partenza per qualunque impresa) ciò che mi ha colpito sono alcune loro scelte in merito alle scelte di PREZZO legato al PRODOTTO spettacolo teatrale.
Non hanno definito un prezzo, il prezzo lo sceglie lo spettatore in base al gradimento. E' una grande dimostrazione di fiducia e generosità.

Altro fattore particolare riguarda gli stage organizzati. Qui il prezzo è definito, ma si comunica " SE NON SARAI SODDISFATTO TI RIMBORSEREMO".
Certo che non è la frase più innovativa del mondo, siamo cresciuti a claim "soddisfatti o rimborsati", ma quanto è raro legato ad uno stage, ad un corso ad un workshop?
A livello di Servizio al Cliente questo può essere vincente. Il partecipante allo stage (cliente) è più portato ad osare, entra in empatia con gli organizzatori che gli offrono la possibilità di recedere, instaura un rapporto di fiducia.


Insomma due buone pratiche di marketing e comunicazione In un periodo storico dove per stupire non servono obbligatoriamente nuovi strumenti o nuove formule marketing, ma a volte è sufficiente utilizzare con semplicità ciò che la "storia" ci fornisce e insegna.

sabato 17 luglio 2010

Social Media che fatica

Capire i Social Media è una delle sfide del millennio per chi si voglia occupare di marketing e comunicazione.
E sono convinta, che a parte pochi casi di grande esperienza, sia raro riuscire a districarsi tra tutti gli strumenti, i post, i fan, i follower, gli rss, i "condividi" che la rete mette a disposizione.
Ci sono ottimi professionisti, valide aziende, buone attività, eppure se si esegue una ricerca in rete non sempre li si ritrova.
Perchè?
Perchè non tutti sanno utilizzare le ripetute novità interattive che quasi mensilmente iniziano a "girare".
Continuo a credere e ne sono sempre più convinta che non per tutte le attività sia necessaria la iper-presenza, l'interattività a tutti i costi, la continua produzione d'informazioni.
Il rischio è investire molto tempo, senza alcun ritorno e con una grande confusione.
Ci sono settori vocati al web e ai social media, penso alle attività turistiche, ai locali d'intrattenimento, alle aziende di servizi, alle attività che focalizzano il business sull'estero, a chi si occupa di eventi e comunicazione, alle grandi aziende. Ma non tutti. O meglio non tutte le attività tradizionali che vogliono solo aggiungere un "pezzo" alla propria attività.
Usare il web e i social media, ha senso se si rivede l'impostazione organizzativa dell'azienda o della professione. Solo così può divenire un valido strumento di sopravvivenza o crescita.
Fare e-commerce è strategia, aggiornare il blog è un lavoro, scrivere cose sensate su facebook un impegno, capire il funzionamento di twitter richiede tempo, conoscere gli strumenti di ricerca richiede un corso.

Mi immagino ogni piccolo imprenditore, ogni professionista, ogni commerciante, ogni albergatore che debba fare i conti con la rete. E non importa se sia Facebook, il blog, la ricerca di notizie, la scoperta di nuovi potenziali clienti, un sito web credo che per farlo bene ci voglia troppo tempo. Quindi tanto vale fin da subito capire se serve, cosa serve, chi mi può aiutare.

E poi? Una volta fatto tutto ciò, una volta sforzati di sentirsi attuali e moderni, magari con il portafoglio più leggero, e l'assenza totale di quella agilità necessaria per districarsi dalla matassa della rete cosa si può fare?


La mia risposta è prendere fiato, farsi due passi, ritornare al computer, sedersi e prendere un foglio e una penna e scrivere "è la rete che serve a me o io che servo alla rete?"
Se non si sa rispondere, meglio soprassedere e avvalersi di una piccola consulenza, se la risposta è la rete che serve a me, allora iniziare a scrivere: per cosa, cosa devo cercare, come posso farmi trovare. Insomma i social media non sostituiscono un piano marketing e comunicazione, lo integrano.
Se la risposta è sono io che servo alla rete (perchè fornisco contenuti), allora la rete non è la vostra priorità, va bene esserci, con tranquilllità, fornire qualche contenuto coerente, un buon sito web (e non dico bello ma buono), rispondere ad eventuali utenti. Insomma dedicare alla rete 1h al giorno, e magari una mezza giornata una volta alla settimana è più che sufficiente.

Le innovazioni sono importanti se facilititano l'esistenza (anche dell'azienda) non se la complicano.
E pazienza se non sapete usare twitter, foursquare, friendfeed, o altro, quando sarà un'esigenza lo imparerete, ma senza quell'ansia di dover essere a conoscenza di tutto, subito e per forza.

venerdì 9 luglio 2010

Parlano di me



Perdonatemi il post. Di solito, è buona regola, parlando di comunicazione, non incensarsi, non puntare i riflettori su di se, ma lasciare che, se sarà il caso, lo facciano gli altri! Ebbene, è con grande soddisfazione che riporto l'articolo scritto dall'amico e collega Riccardo Polesel nel suo blog.
Ciò che mi genera ancora più gioia è leggere il mio nome nel contesto dell'articolo da lui redatto.

Si parla di chi conosce alcuni strumenti di comunicazione, non di "guru" della comunicazione, si parla di chi prova a impegnarsi per capire le realtà aziendali e non di chi le "spreme", si parla di chi ancora crede che COMUNICARE sia solo una delle azioni da mettere in campo, non la panacea per tutti i mali (mio articolo precedente). E soprattutto è per chi non pensa di aver già tutte le risposte, ma ancora tante domande.

Grazie Riccardo!

mercoledì 7 luglio 2010

Comunicazione low cost

Ho appreso ieri che l'amica Cristina Mariani ha completato la stesura del suo secondo libro "Comunicazione low cost - dai biglietti da visita al web". Potete leggere l'articolo e scaricare l'idice del libro a questo link.

Il primo libro "Marketing low cost" è stato un vero successo, come già vi ho detto la forza di Cristina sta nello scrivere di argomenti complessi con la semplicità di chi lo fa con passione.

Il nuovo testo potrà essere occasione per molti (piccole-medie imprese e professionisti) per comprendere fino in fondo i benefici e gli strumenti di e per la comunicazione. Ma in particolare l'importanza della COMUNICAZIONE quando è chiaro l'obiettivo da raggiungere, cioè quando è stata individuata la propria Unique selling proposition ed effettuata la Segmentazione necessarie ad individuare il messaggio ("cosa dico, come lo dico") e i mezzi da utilizzare.

Nessuno meglio di se stessi conosce la propria azienda e la propria attività, non esistono super esperti con la bacchetta magica che risolvono problemi e fanno parlare di voi. Esistono invece strumenti low cost da scaricare, software in rete da scoprire, applicazioni da conoscere, e un metodo da imparare.
Analizzare l'obiettivo, pianificare i tempi, organizzare le risorse.
Vi assicuro che si può fare!!

venerdì 25 giugno 2010

Conferenza stampa

Ecco un altro argomento che piace tanto a chi si occupa di comunicazione.
Ma a cosa serve davvero una conferenza stampa?
Organizzarla perchè? Per chi?

Allora, rispondo per ordine:
- a cosa serve?
1 - serve a comunicare informazioni non trasmissibili con un, ben fatto, Comunicato Stampa
2 - serve a presentare in anteprima prodotti, materiali, oggetti

- organizzarla perchè? Per chi?
3- per creare un momento di scambio con i media, incontrare più persone nello stesso momento
4 - per offrire esperienze ai media, altrimenti non reperibili in altro modo
5 - per allargare la rete dei media invitati oltre il territorio di appartenenza

Ma tutte le conferenze stampa sono così? No.
Molte si sono ridotte a attimi di ripetizione di programmi dell'evento, di curriculum dei presenti, due domande di rito da parte dei giornalisti, esibizione di loghi e striscioni degli sponsor e, a volte, un piccolo buffet. Ma così servono?
La mia opinione è: quasi per nulla.

Sempre più spesso i giornalisti danno forfait, i media riservano all'evento o all'iniziativa lo stesso spazio che destinerebbero senza la conferenza stampa, gli organizzatori hanno volti smarriti (di chi non sa perchè è lì) e gli addetti stampa imbarazzati non sanno più cosa inventare.

Quindi?
Propongo che aziende, associazioni, istituzioni, professionisti:
1 - si rivolgano a professionisti e, onesti, uffici stampa, o facciano formazione, al fine di redigere un efficace comunicato stampa e saperlo diffondere;
2- non organizzino più continue conferenze stampa se non c'è il valore aggiunto;
3 - si creino una buona rete di contatti con i media formali e con gli opinion leader;
4 - qualora decidessero di procedere con una conferenza stampa abbiano ben chiaro e definito per cosa lo stanno facendo;


Forse non basta per farsi conoscere ma servirà comunque a migliorare la distribuzione delle informazioni e l'immagine di sè.

Facebook e comunicazione

E' vero, si sente già parlare molto della comunicazione su Facebook ma non resisto alla tentazione di scrivere anch'io.
Sarà che da alcuni mesi faccio parte del Social Network, sarà che investo del tempo nel capire come le aziende comunicano attraverso questo strumento, sarà che "studio" i maggiori utilizzi che le persone ne fanno, sarà quel che sarà ma due parole voglio spenderle.

A cosa serve Facebook? A comunicare.
Ebbene, quindi come per tutta la COMUNICAZIONE in generale ricordiamoci che ogni azione, ogni parola, ogni silenzio, ogni commento, ogni immagine sono comunicazione.
Serve a tutti essere su Facebook? No. O meglio non per tutti facebook può essere la soluzione migliore.
Iscriversi a facebook come azienda, associazione, ente, professionista richiede l'essersi già posti delle domande:
- chi voglio incontrare? E soprattutto, chi m'interessa incontrare è presente sul social network?
- cosa voglio dire? Ho degli argomenti interessanti da condividere?
- come posso crearmi una rete?
- quale valore aggiunto voglio crearmi con la presenza in facebook?
- ho dei servizi dedicati agli utenti facebook? Ho degli argomenti particolari sui quali conversare?

Ma soprattutto, alle persone, agli "amici", ai "fan", interessano i miei argomenti?
E' davvero facebook lo strumento ideale per interagire con clienti effettivi o potenziali?

Spesso capita che piccole imprese o professionisti o associazioni vogliano essere presenti a tutti i costi su Facebook. E la mia risposta è sempre la stessa: perchè? cosa vuoi dire? chi vuoi incontrare? come lo vuoi incontrare?
Senza aver chiare queste risposte, per un'organizzazione è meglio soprassedere.

Altro problema. Chi lo sa davvero usare Facebook? Pochi, forse pochissimi.
Le aziende credono che basti crearsi una pagina. Ma come ci faccio arrivare gli utenti?
Organizzazioni, gruppi, associazioni, istituzioni pensano che basti "creare l'evento" per diffonderne l'informazione e l'invito. Ma quanti lo leggono? E quanto è veritiera la conferma di partecipazione?

Insomma ritengo che come ogni strumento interattivo abbia grandi potenzialità, ma non per tutti e non per tutte le situazioni.

Facebook non è le nuove pagine gialle, non è la rubrica del telefono, non è un album fotografico, non è mezzo di transizione di altri file, contenuti, video, non è solo questo. Attrezziamoci!

venerdì 30 aprile 2010

Piccole attività, grandi volontà

Come sapete, per me il marketing è una passione, mi diverte, mi stimola, ogni tanto mi riempie la testa ma mi sa dare tante soddisfazioni.
Credo davvero che nella semplicità, nel ritorno alle origini, nell'onestà vi sia riposta una buona dose del successo delle scelte fatte dalle imprese.
Oggi vi voglio citare due casi di attività con le quali collaboro: Santy Style (salone di acconciature) e Artefiori (floral designer).

Come vedete tra parentesi ho indicato le definizioni che per abitudine troviamo ormai su biglietti da visita, insegne, siti web, ecc.
Ma cosa vogliono trasmettere? Perchè tante aziende sono convinte che per darsi un tono devono avere un titolo, una classificazione "trendy"?

Forse questo valeva qualche anno fa, ora bisogna recuperare le origini, le basi di ogni "mestiere", il significato vero. Riuscire a trasmettere la passione: LA PASSIONE NEL FARE, che va oltre le parole.

Allora a cosa si pensa? A soddisfare i bisogni. Ma quali?
In questi casi BISOGNI DI STIMA e BISOGNI DI AFFETTO (al terzo e quarto posto nella piramide dei bisogni di Maslow).
E' dimostrando stima al nostro cliente che ne otteniamo fiducia, è "coccolandolo" che lo rendiamo felice.


Ma come? Ripensando alle cose semplici.

Santy Style (nella vita Santina) ha scelto di incrementare di mese in mese la propria formazione per garantire un servizio sempre più di qualità, rivivere il mestiere di parrucchiera come colei che ti fornisce il consiglio totale per migliorare l' immagine, il look, la stima di sè.
E non solo, da questo mese, tutti i mercoledì apertura serale sino alle 22. Importante per coloro che lavorano lontano e al sabato vogliono dedicarsi ad altro.






Artefiori (nella persona di David Zonta) unisce alla sua naturale capacità artistica di "trattare" i fiori una continua ricerca di miglioramento e professionalità.
Il suo punto vendita può essere ormai riferimento per chi richiede allestimenti speciali, per la realizzazione di mazzi personalizzati, per l'acquisto di piante e fiori recisi ma soprattutto per chi crede che il fiore sia bellezza, semplicità, quotidianità.
Trasformare l'acquisto non in un'occasione, non in una necessità ma nella normalità.
E come è possibile? Usando la leva prezzo.
Differenziare i prodotti, garantire prodotti di qualità ma con confezioni semplici, senza ulteriori costi di manodopera, accessibili a tutti. Non più il fiore come bene di lusso, ma come gesto d'affetto per sè o per altri.
Offrendo soluzioni adatte a diventare complemento naturale di ogni casa, ogni ufficio e ogni locale.