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lunedì 14 ottobre 2013
giovedì 20 giugno 2013
Chili e cammini
Continuo con le C e parlo di Chili (in senso di kg) e cammini (con il duplice senso di cammini metaforici da affrontare per trovare il proprio stile di vita e alimentare e voce del verbo camminare-muoversi)
Parto da alcuni dati forniti dall' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) che definisce obesità come: "eccessivo accumulo di grasso nell'organismo che può mettere a repentaglio la salute" e indica come il tasso di obesità infantile sia calcolato tra il 10-15% e se a questo si aggiungono i bambini in sovrappeso la percentuale sale al 20-30%.
A questo aggiungo il parametro tecnico da calcolare per definire la propria condizione:
Indice di Massa Corporea (IMC) = kg/m2 (altezza espressa in mt al quadrato)
IMC tra 18,5 e 24,5 situazione normale
IMC tra 25 e 29,9 situazione di sovrappeso
IMC superiore a 30 obesità
Per i bambini il valore di riferimento per definire una situazione di sovrappeso è più bassa.
Sempre secondo l' OMS il problema sta nell' aggiunta alla nostra sana dieta mediterranea di quello che è definito "cibo spazzatura" e nell' apporto calorico esagerato per i nostri fabbisogni quotidiani.
L'alimentazione si è spostata verso un consumo eccessivo di grassi e zuccheri semplici con abuso di: merende, dolci, snacks, patatine, prodotti industriali, bibite gassate e zuccherate, caramelle e lecca-lecca e prodotti raffinati. A discapito di cereali integrali, verdure, frutta.
Inoltre la diminuzione di attività fisica è l'altra casa di aumento di sovrappeso e obesità.
Questi dati tecnici mi portano spesso a riflettere sull'utilizzo di parametri numerici, sulla soggettività delle situazioni, su quale sia lo stile alimentare opportuno, come affrontarlo e come promuoverlo e sempre più spesso mi convinco che la miglior soluzione sia un'alimentazione che possa essere condivisa da tutta la famiglia, che sia praticabile nel tempo e che sia equilibrata. Per dirla in due parole buon senso.
Ciò che tengo a sottolineare, e che ho appreso nel mio percorso di studi in Terapia Alimentare e che sto verificando ogni giorno nella pratica della cucina macrobiotica e ancor di più nello studio dell'alimentazione e dietetica vegetariana è che un'alimentazione a base vegetale, con: alimenti di qualità, pochi prodotti industriali e conservati, l'utilizzo di cibi naturali, la promozione dell'utilizzo di prodotti a sostituzione dello zucchero raffinato, il consumo costante di cereali integrali, una grande varietà di verdure, frutta e una costante attività fisica possono prevenire alcuni squilibri legati al peso e diminuire i disagi di chi si sente non nel proprio peso ottimale.
L'approccio energetico al cibo mi viene spesso in aiuto. Capire che il cibo è energia, non solo calorie mi aiuta ad affrontare e proporre una "cucina" che sia in armonia con l'individuo e l'ambiente. L'argomento l'ho trattato anche durante la serata "Voglia di dolce, appetito eccessivo e perdere peso".
Sapere che il cambiamento è complesso, che spesso s'incontrano difficoltà, che talvolta si può essere scoraggiati dai scarsi risultati attesi, che sia necessaria costanza e pratica in cucina sono fattori fondamentali per cambiare in meglio.
Approfondire la qualità dei cibi e le loro caratteristiche (yin o yang, ad effetto dispersivo o contraente, che favorisce eliminazione o accumulo, etc), può aiutare a scegliere i propri menu quotidiani e a riconoscere gli effetti anche di fronte alle eccezioni.
Non si tratta di una visione sostitutiva a quella nutrizionale ma aggiuntiva, ne incrementa il valore, va ad aggiungere al sapere scientifico una visione più ampia di cibo e cucina. E spesso ne rafforza il senso.
E per finire vorrei indicare alcune buone prassi, dalla filosofia macrobiotica, che possono essere utili per affrontare l'estate con il sorriso :
- preferire cereali integrali e verdure, con proteine vegetali
- utilizzare verdure a foglia verde, rapanelli, daikon, alghe (salvo casi particolari)
- eliminare lo zucchero raffinato e sostituirlo con malto di cereali
- andare piano ma procedere sempre
- avere varietà di ingredienti e stili di cottura, e rispettare le polarità
- fare attività fisica
- non eccedere con le restrizioni, ci vuole equilibrio e flessibilità
- rispettare i propri gusti e le proprie abitudini. E' importante trovare la soluzione perseguibile nel tempo
- sperimentare nuove ricette in cucina
- evitare eccessivi prodotti da forno (che inoltre tendondono a rendere l'organismo troppo yang e quindi non eliminano il desiderio di dolci)
- limitare i grassi, soprattutto quelli saturi
- masticare, masticare, masticare
Con questo torniamo al centro dei livelli di cura, la nostra responsabilità, quanto meno se proprio non possiamo migliorare tutto iniziamo da qualcosa.
Buono stile alimentare!
Parto da alcuni dati forniti dall' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) che definisce obesità come: "eccessivo accumulo di grasso nell'organismo che può mettere a repentaglio la salute" e indica come il tasso di obesità infantile sia calcolato tra il 10-15% e se a questo si aggiungono i bambini in sovrappeso la percentuale sale al 20-30%.
A questo aggiungo il parametro tecnico da calcolare per definire la propria condizione:
Indice di Massa Corporea (IMC) = kg/m2 (altezza espressa in mt al quadrato)
IMC tra 18,5 e 24,5 situazione normale
IMC tra 25 e 29,9 situazione di sovrappeso
IMC superiore a 30 obesità
Per i bambini il valore di riferimento per definire una situazione di sovrappeso è più bassa.
Sempre secondo l' OMS il problema sta nell' aggiunta alla nostra sana dieta mediterranea di quello che è definito "cibo spazzatura" e nell' apporto calorico esagerato per i nostri fabbisogni quotidiani.
L'alimentazione si è spostata verso un consumo eccessivo di grassi e zuccheri semplici con abuso di: merende, dolci, snacks, patatine, prodotti industriali, bibite gassate e zuccherate, caramelle e lecca-lecca e prodotti raffinati. A discapito di cereali integrali, verdure, frutta.
Inoltre la diminuzione di attività fisica è l'altra casa di aumento di sovrappeso e obesità.
Questi dati tecnici mi portano spesso a riflettere sull'utilizzo di parametri numerici, sulla soggettività delle situazioni, su quale sia lo stile alimentare opportuno, come affrontarlo e come promuoverlo e sempre più spesso mi convinco che la miglior soluzione sia un'alimentazione che possa essere condivisa da tutta la famiglia, che sia praticabile nel tempo e che sia equilibrata. Per dirla in due parole buon senso.
Ciò che tengo a sottolineare, e che ho appreso nel mio percorso di studi in Terapia Alimentare e che sto verificando ogni giorno nella pratica della cucina macrobiotica e ancor di più nello studio dell'alimentazione e dietetica vegetariana è che un'alimentazione a base vegetale, con: alimenti di qualità, pochi prodotti industriali e conservati, l'utilizzo di cibi naturali, la promozione dell'utilizzo di prodotti a sostituzione dello zucchero raffinato, il consumo costante di cereali integrali, una grande varietà di verdure, frutta e una costante attività fisica possono prevenire alcuni squilibri legati al peso e diminuire i disagi di chi si sente non nel proprio peso ottimale.
L'approccio energetico al cibo mi viene spesso in aiuto. Capire che il cibo è energia, non solo calorie mi aiuta ad affrontare e proporre una "cucina" che sia in armonia con l'individuo e l'ambiente. L'argomento l'ho trattato anche durante la serata "Voglia di dolce, appetito eccessivo e perdere peso".
Sapere che il cambiamento è complesso, che spesso s'incontrano difficoltà, che talvolta si può essere scoraggiati dai scarsi risultati attesi, che sia necessaria costanza e pratica in cucina sono fattori fondamentali per cambiare in meglio.
Approfondire la qualità dei cibi e le loro caratteristiche (yin o yang, ad effetto dispersivo o contraente, che favorisce eliminazione o accumulo, etc), può aiutare a scegliere i propri menu quotidiani e a riconoscere gli effetti anche di fronte alle eccezioni.
Non si tratta di una visione sostitutiva a quella nutrizionale ma aggiuntiva, ne incrementa il valore, va ad aggiungere al sapere scientifico una visione più ampia di cibo e cucina. E spesso ne rafforza il senso.
E per finire vorrei indicare alcune buone prassi, dalla filosofia macrobiotica, che possono essere utili per affrontare l'estate con il sorriso :
- preferire cereali integrali e verdure, con proteine vegetali
- utilizzare verdure a foglia verde, rapanelli, daikon, alghe (salvo casi particolari)
- eliminare lo zucchero raffinato e sostituirlo con malto di cereali
- andare piano ma procedere sempre
- avere varietà di ingredienti e stili di cottura, e rispettare le polarità
- fare attività fisica
- non eccedere con le restrizioni, ci vuole equilibrio e flessibilità
- rispettare i propri gusti e le proprie abitudini. E' importante trovare la soluzione perseguibile nel tempo
- sperimentare nuove ricette in cucina
- evitare eccessivi prodotti da forno (che inoltre tendondono a rendere l'organismo troppo yang e quindi non eliminano il desiderio di dolci)
- limitare i grassi, soprattutto quelli saturi
- masticare, masticare, masticare
Con questo torniamo al centro dei livelli di cura, la nostra responsabilità, quanto meno se proprio non possiamo migliorare tutto iniziamo da qualcosa.
Buono stile alimentare!
lunedì 3 giugno 2013
Uomo avvisato, polline scagionato.
Prime giornate di sole e risveglio della natura e dei pollini. Ho incontrato numerose persone con naso che colava e frequenti starnuti. Un problema diffuso: le allergie.
Come per il post precedente mi trovo qui a voler proporre una visione del disagio che non è ancora troppo comune: quella che lo lega all'alimentazione. Non si tratta di una visione "cibo-centrica", il cibo è parte di un insieme più complesso. Ma almeno iniziamo da qualche parte.
Aldilà della genetica, della predisposizione, dell'aumento dell'inquinamento, dei fattori di stress cosa possiamo fare noi? Partire dallo stile alimentare e dallo stile di vita. Come avevo già spiegato, a proposito dei livelli di cura, il processo virtuoso che porta al benessere parte proprio da ciò che è nostra responsabilità, e in questo possiamo racchiudere ciò che mangiamo, come lo cuciniamo e come viviamo. Non possiamo risolvere tutto ma possiamo fare molto.
E parlando di allergie questo è facilmente confermabile. Partendo dal sintomo, cerchiamo di capirne la causa e proviamo ad eliminarne i fattori determinanti. Solitamente con caratteristiche yin.
Quali i principali fattori?
- vita sedentaria
- troppo tempo in ambienti chiusi e protetti
- troppo stress
- eccesso di farmaci
- eccesso di latticini, compresi yogurt e gelati
- zucchero e bevande zuccherate, compresi succhi di frutta
- grassi saturi
- cibi raffinati
A cosa portano?
Indebolimento generale del sistema immunitario, che diviene ipersensibile agli allergeni presenti in natura (pollini, acari, etc)
Come migliorare nella pratica?
- masticare
- accompagnare l'eventuale consumo di cibo animale con molte verdure
- preferire alimenti e cotture con Energia Terra (miglio, verdure rotonde: cavoli, zucche, cipolle, cavolo cappuccio, etc e cotture lunghe)
- svolgere costante attività fisica all'aria aperta
- migliorare l'umore
- migliorare la postura
Quali alimenti eliminare almeno per un periodo?
- latte e latticini
- zucchero (attenzione anche a quello nascosto, ad esempio anche nel pane confezionato)
- caffè, cioccolato, banane e solanacee
- cibi raffinati
- alcol
- bevande di cereali, di soia o di mandorle
L'obiettivo finale?
Tornare ad armonizzarci con l'ambiente in cui si vive e nutrirsi secondo tradizione, stagione e territorio e secondo proprie esigenze fisiche e di stile di vita.
Una vita troppo sedentaria non richiede eccessi di cibo animale, cappuccini, brioche e gelati. Questi eccessi vengono "stoccati" in direzione delle vie d'uscita presenti nel nostro organismo, con la speranza di poter essere eliminati secondo propria natura (yin o yang).
E questo non vuol dire privarsi del piacere ma scoprire un nuovo stile alimentare, sperimentare una nuova possibilità di gusto, preferire la qualità alla facilità di reperire cibo scadente e pronto da consumare, conoscere le potenzialità degli alimenti naturali e il loro utilizzo in cucina.
Ognuno di noi può imparare a cogliere i segnali di disagio e riconoscere gli effetti di particolari alimenti sul proprio corpo e la propria mente. E soprattutto potrà capire quando è troppo e decidere di cambiare. E' la ripetizione di abitudini e consumi che crea il problema non l'eccezione.
Less is more!
Come per il post precedente mi trovo qui a voler proporre una visione del disagio che non è ancora troppo comune: quella che lo lega all'alimentazione. Non si tratta di una visione "cibo-centrica", il cibo è parte di un insieme più complesso. Ma almeno iniziamo da qualche parte.
Aldilà della genetica, della predisposizione, dell'aumento dell'inquinamento, dei fattori di stress cosa possiamo fare noi? Partire dallo stile alimentare e dallo stile di vita. Come avevo già spiegato, a proposito dei livelli di cura, il processo virtuoso che porta al benessere parte proprio da ciò che è nostra responsabilità, e in questo possiamo racchiudere ciò che mangiamo, come lo cuciniamo e come viviamo. Non possiamo risolvere tutto ma possiamo fare molto.
E parlando di allergie questo è facilmente confermabile. Partendo dal sintomo, cerchiamo di capirne la causa e proviamo ad eliminarne i fattori determinanti. Solitamente con caratteristiche yin.
Quali i principali fattori?
- vita sedentaria
- troppo tempo in ambienti chiusi e protetti
- troppo stress
- eccesso di farmaci
- eccesso di latticini, compresi yogurt e gelati
- zucchero e bevande zuccherate, compresi succhi di frutta
- grassi saturi
- cibi raffinati
A cosa portano?
Indebolimento generale del sistema immunitario, che diviene ipersensibile agli allergeni presenti in natura (pollini, acari, etc)
![]() |
Immagine tratta da: http://www.forumtriumphchepassione.com |
Come migliorare nella pratica?
- masticare
- accompagnare l'eventuale consumo di cibo animale con molte verdure
- preferire alimenti e cotture con Energia Terra (miglio, verdure rotonde: cavoli, zucche, cipolle, cavolo cappuccio, etc e cotture lunghe)
- svolgere costante attività fisica all'aria aperta
- migliorare l'umore
- migliorare la postura
Quali alimenti eliminare almeno per un periodo?
- latte e latticini
- zucchero (attenzione anche a quello nascosto, ad esempio anche nel pane confezionato)
- caffè, cioccolato, banane e solanacee
- cibi raffinati
- alcol
- bevande di cereali, di soia o di mandorle
L'obiettivo finale?
Tornare ad armonizzarci con l'ambiente in cui si vive e nutrirsi secondo tradizione, stagione e territorio e secondo proprie esigenze fisiche e di stile di vita.
Una vita troppo sedentaria non richiede eccessi di cibo animale, cappuccini, brioche e gelati. Questi eccessi vengono "stoccati" in direzione delle vie d'uscita presenti nel nostro organismo, con la speranza di poter essere eliminati secondo propria natura (yin o yang).
E questo non vuol dire privarsi del piacere ma scoprire un nuovo stile alimentare, sperimentare una nuova possibilità di gusto, preferire la qualità alla facilità di reperire cibo scadente e pronto da consumare, conoscere le potenzialità degli alimenti naturali e il loro utilizzo in cucina.
Ognuno di noi può imparare a cogliere i segnali di disagio e riconoscere gli effetti di particolari alimenti sul proprio corpo e la propria mente. E soprattutto potrà capire quando è troppo e decidere di cambiare. E' la ripetizione di abitudini e consumi che crea il problema non l'eccezione.
Less is more!
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