Credo che i motivi siano molteplici, di sicuro il mio essere istintiva.
Così nel tempo, con frequenza e intensità diverse, ho sempre sentito la necessità di disegnare, colorare, creare e fare collage. Dagli scarabocchi fatti durante una telefonata, alle serate passate a colorare pagine intere di quaderni a quadretti in colori diversi, fino a colorare muri, pannelli e tele.
Nessuna velleità artistica, è come se parlassi, con me e con altri, attraverso ciò che realizzo invece che a parole.
Se ascolto o vedo qualcosa che mi colpisce molto o mi emoziona lo rappresento, come mi viene. Oggi ho ascoltato tutto il giorno Franz Ferdinand (mio compagno di viaggi in auto) e così la voglia di disegnare.
Se leggo o assisto a ingiustizie collettive lo devo esprimere. Mi arrabbio, mi pare assurdo che accadano ancora torture tremende, tratta delle donne, stupri e violenze, intolleranza per le unioni civili e gli omosessuali. E poi sento di tafferugli assurdi per un referendum che non ha ragione di esistere, le primarie che durano un anno, e tutta un'altra serie di idiozie legate a tasse ed economia che non ho voglia di ascoltare. Allora l'istinto mi porterebbe a scendere in campo, "ma come?" - mi chiedo, e scendo in cantina, dove ho il mio piccolo studio. E discuto con pezzi di carta, bombolette e rulli.
Se c'è qualcosa che non mi torna provo a rappresentarmelo. A modo mio, come se dicessi "non possiamo far finta di nulla".
Se con qualcosa voglio fare i conti, ironizzo.
E così, di sicuro non cambio il mondo, ma provo a crederci.
Nessun commento:
Posta un commento