Titolo insolito ispirato dalla natura e dal ricordo
dell'infanzia.
Complice un controllo biennale dall'oculista mi son trovata
per la quasi totalità della mattina con vista annebbiata, divieto di mettermi
alla guida (a rischio l'incolumità dei perdoni) e l'impossibilità di leggere qualsiasi cosa che non fosse stato
scritto in stampatello e di dimensione 50x70 cm a lettera.
Quindi ho passeggiato all'aria aperta, alla ricerca di tanto
verde e di un contatto diretto con la natura. E cammina- cammina, la mia mente
lavora-lavora (come sempre, del resto per il ki delle 9 stelle il mio secondo
numero, quello legato alla comunicazione e al pensiero, è 9. Il che significa
mente super-attiva. Ma questo è un altro discorso e lo tratteremo poi.)
Pensavo al risveglio della vegetazione dopo il lungo
inverno, a tutte le "erbe" di colore verde che stanno coprendo i prati e pensavo a quanto bene stavano stamane fiori e piante quando finalmente
sono stati illuminati e riscaldati dal sole.
E ho iniziato a riflettere sullo
yin e sullo yang intorno a me. Di come questa polarità universale fosse presente
ovunque.
Sono incappata in una distesa di "pratoline", le piccole margheritine di prato che
rappresentano benissimo questo concetto di equilibrio tra espansivo e
contraente.
I fiori sono la parte yin della pianta, e più sono ricchi di
polline e petali che si aprono a raggiera e più sono yin. Con energia
espansiva. La pratolina è molto yin.
Al calar della sera, di notte, tutti elementi yin, e fino ai
primi raggi solari le pratoline sono chiuse, con le corolle come contratte, già
perchè yin respinge yin (il fiore si
chiude) e il freddo contrae. Così la pratolina assume caratteristica yang:
contratta.
Poi con il calore solare e la luce (fattori yang), la margherita
si riapre, come in un stiramento totale alla sua massima espansione. Torna alla
condizione yin.
Ho immaginato questo piccolo fiore nella sua alternanza di
apertura e chiusura in perfetta armonia con l'ambiente circostante. Ho pensato
al cuore (e per questo forse si usava questo fiore per il tradizionale
"m'ama, non m'ama") e all'apertura e chiusura della mano nel gesto di
salutare.
Ho deciso di raccoglierne alcune, chiuse e aperte, e
portarle a casa:
1) per sperimentare un effetto scenografico, scoperto un
anno fa da Maria Cristina Pasquali durante un corso sul consumo delle erbe
spontanee.
Ho preparato il brodo con carote e sedano per potermi fare
la zuppa di miso semplice. N.d.r.: il miso è ricco di fermenti vivi, risolve
molti problemi digestivi e consumato prima del pasto sotto forma di zuppa aiuta
proprio la digestione. Oltre ad essere uno straordinario alleato dell'intestino
e un elemento di grandi qualità "energetiche"( Lo vedremo nel
dettaglio durante il corso base di cucina).
Ma torniamo al brodo. Ho aggiunto qualche germoglio e
dell'erba cipollina (sempre parte del raccolto mattutino) che ha conferito al
mio piatto freschezza e sapore pungente, forte polarità, in contrasto alle verdure cotte, al
sapore salato, e al caldo. E alla fine il colpo di scena. Adagiando le
pratoline chiuse sul mio brodo caldo queste si sono aperte completamente. Belle
da vedere. Ma essendo commestibili le ho anche mangiate. Un tocco di femminilità al piatto.
E per finire la conferma: il calore umido, se vi
è contrazione e tensione aiuta a rilassare e a distendere. Ne parleremo venerdì sera durante la conferenza. E grazie pratoline per
questa lezione odierna!
2) e per portare bellezza e primavera tra le stanze
Vi auguro una buona giornata, buoni pensieri e vi consiglio
di camminare all'aria aperta.
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