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giovedì 16 maggio 2013

La solita minestra

La lettura dell'ultimo libro, o meglio uno degli ultimi del 2013, di Andrea Vitali "Le tre minestre" mi ha dato ispirazione per questo post anche perchè mi ha confermato quanto la tradizione ci possa insegnare molto per un'abitudine alimentare più sana e volta ad un maggior benessere.

Il libro, aldilà di essere scritto con il caratteristico ritmo scorrevole proprio di Vitali e le enormi capacità di fotografare la personalità dei personaggi guidando sempre il lettore in una moltituudine di "spaccati" di provincia, è davvero un atto d'amore (come lo definisce l'autore). E tra un aneddoto e l'altro un posto di rilievo lo rivestono le qualità dei cibi di casa e le loro presunte virtù terapeutiche.

Ed è incredibile come alcune considerazioni legate alle tradizioni siano perfettamente in linea con quanto è oggi consigliabile e auspicabile. Non si tratta di un libro che promuove una cultura o uno stile alimentare macrobiotico, vegano o vegetariano. Sul fondo, infatti, si leggono alcune ricette con cotechino, burro e piedini di vitell, zucchero e latte.



Ma ciò che io tengo sempre a sottolineare è che bisogna essere in grado di integrare il "vecchio" sapere con le esigenze e bisogni attuali, con il nostro stile di vita e con quanto può aiutarci a raggiungere una migliore condizione personale e collettiva. E soprattutto secondo propria scelta.


Poi personalmente trovo molto divertente e appassionante conoscere il passato e proiettarlo nel futuro, interpretandolo nel presente anche con ricerca e i collegamenti  più disparati. In particolare ciò che concerne la cultura culinaria (mio interesse), le virtù degli alimenti e di un particolare stile di vita, e le proprietà nutritive ed energetiche del cibo.

E veniamo al dunque, che ben si sposa anche con le attuali condizioni meteo, caratterizzate da abbassamenti della teperatura, pioggia, umidità e bisogno di piatti riscaldanti senza dimenticarci delle proprietà nutrizionali.

E quale il protagonista di oggi? La minestra

Dal testo indicato: "la minestra è la biada dell'uomo .... alimento essenziale per l'armonico sviluppo del corpo e della mente .... pulisce viscere e cervello dalle scorie accumulate ... per ritornare in sintonia con il mondo domestico è medicina insostituibile"

E se penso alla mia prossima serata su La salute della donna e l'importanza che possano ricoprire adeguate (e dico adeguate) assunzioni di calcio è proprio alla minestra che voglio rifarmi.

Già perchè proprio con la minestra, cottura lunga, nella quale l'evaporazione di una certa quantità di acqua aumenta la concentrazione dei nutrienti nel brodo, si possono fornire al corpo e alla mente rispettivamente sostanze nutritive (carboidrati, lipidi, proteine, sali minerali, vitamine, acqua) e calore e armonia.
Un piatto equilibrato che aiuta tutto l'apparato digerente, che possiamo condire alla fine con un cucchiaiono di miso a porzione e creare polarità con cipollotto, prezzemolo o erba cipollina freschi e aggiunti a fine cottura, nel piatto.


Per gli ingredienti privilegiare, oltre ai tradizionali carote, sedano, cipolla, verdure a foglia verde, anche selvatiche soprattutto tarassaco e ortica (buone fonti di Calcio), facilmente repaeribili in questo periodo dell'anno, da aggiungere a metà cottura. Aggiungere 4 C di lenticchie rosse (per una dose di minestra per 2-3 persone) e del grano saraceno (non moltissimo altrimenti fa effetto collante).
Per chi ha già dimestichezza con le alghe è possibile aggiungere anche dell'alga wakame in cottura.

Partiamo con soffritto, poi aggiungiamo acqua già calda, a bollore aggiungere grano saraceno, lenticchie rosse e verdure verdi (più alga facoltativa). E procedere per 20-30 minuti. A fine cottura condire con il miso e spegnere il fuoco. Si possono aggiungere durante la preparazione tutti gli aromi del giardino (alloro, rosmarino e salvia, finocchietto, mirto, maggiorana, timo).
E servire con prezzemolo tritato.

Buona minestra per il corpo e per la mente.




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