Due parole con Marilù Oliva, autrice di Le spose sepolte, presentato all'interno della rassegna Verbania si tinge di rosa, domenica 4 marzo 2018, presso Il Maggiore - Centro Eventi (VB), alle ore 17.30.
Marilù Oliva |
Da cosa nasce "Le spose sepolte"?
Dai tanti casi di femminicidi rimasti sospesi.
Dalle molte donne scomparse che non avrebbero mai lasciato i loro figli: eppure
di loro non si sa più nulla e i figli vengono cresciuti da altre persone. Da
una giustizia rallentata, che forse sarebbe da rivedere sia come tempistica che
come impostazione.
Qual è
il tuo legame con le Donne e i diritti delle donne?
Ai diritti delle donne tengo molto. Con le
donne il legame è forte e profondo, ciò non toglie il fatto che sia necessario
rafforzare la solidarietà tra donne, perché, in generale, ne siamo ancora
abbastanza sprovviste. Parteggiare per l'affermazione dei diritti di una
categoria non significa sublimarla e fingere che sia tutto perfetto. Le donne
hanno ancora molta strada da fare su tre fronti: nel riconoscimento del proprio
valore, nell'empatia tra di loro (spesso così scarsa) e nell'accettazione di se
stesse ovvero nell'affrancamento dal senso di inadeguatezza perché non si
corrisponde ai modelli proposti.
Perchè
l'idea di Libroguerriero?
Libroguerriero nasce come comunità letteraria,
senza scopo di lucro e con un duplice intento: promuovere tutta la scrittura
“che brucia” . L’idea di base è che la letteratura vada condivisa e inserita in un sistema ampio che
abbracci le diverse manifestazioni e i differenti generi. Particolare
attenzione viene data, oltre agli autori conosciuti, a quelli emergenti e alle
donne, che – spesso – nei blog letterari e noir ricevono meno attenzioni.
Quale
consiglio di scrittura potresti dare?
Leggere molto. Non è possibile essere scrittori
se non si è prima affamati lettori. Guardarsi attorno, respirare il mondo, aver
bisogno degli altri. La prima regola per raccontare la vita è immergersi dentro
di essa.
E da
lettrice?
Intendi dei consigli libreschi? Oltre a curare Libroguerriero, dove ho coinvolto una
nutrita squadra di collaboratori, scrivo per Huffington Post una rubrica di recensioni e
sulla La Gazzetta di Parma mi occupo del „Bugiardino“,
dove tratto i libri come fossero medicine. Se andate su questi tre link,
trovate quelli che secondo me sono i libri più belli pubblicati negli ultimi
anni.
Ritieni
che si possa fare qualcosa per aumentare la consapevolezza e la partecipazione
sul tema?
Assolutamente. È importante sensibilizzare, su
diversi fronti. Scuola, famiglia, città. Bisogna far capire che la violenza
contro le donne non è un problema esclusivo delle donne, ma si ripercuote
sull'intera società e ben venga ogni progetto che promuove consapevolezza,
civiltà e solidarietà. La vostra iniziativa, ad esempio, è molto preziosa,
assieme a tutte quelle che affrontano la questione attraverso momenti
comunitari.
Cammino in rosa |
se per modelli proposti si intende bellezza fisica vale pure per gli uomini e va accettato che non è tanto questone di modelli, è che esistono uomini e donne con un corpo più bello e più attraente di altri, non è una condanna e non è un premio, è solo un fatto: ci sono persone più belle e più attraenti fisicamente di noi in linea di massima (pure i brutti maschi e femmine possono attrarre qualcuno ma chi ha un bel fisico attrae di più,è inevitabile), e sono persone reali come noi, se non accettiamo questo saremo sempre infelici.
RispondiEliminaSinceramente non vedo tra uomini maggiore solidarietà ed empatia di quanta non ne veda tra donne