Non c'è niente di costante tranne il cambiamento

Blog di Cristina Savi - Trovare nuovi modi per comunicare


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martedì 19 marzo 2013

Come mi cucino



Per chi come me da molta importanza non solo all’alimento ingerito ma anche al modo di mangiarlo, al come viene tagliato o preparato e alle modalità di cottura non può che rimanere sbalordito quando qualcuno gli dice: “ma il tuo modo di mangiare è un po’ limitato e poi ci vuole troppo tempo in cucina”.

Allora andiamo con ordine partendo dal fondo:

  • Ci vuole troppo tempo in cucina
1) Troppo rispetto a cosa? Dipende dal valore che viene dato al pasto che si sta preparando e al valore che si da all’effetto che tale pasto avrà su di noi. Se, come credo, la cucina è uno spazio di benessere, non posso mai considerare troppo il tempo che vi dedico.

2) qualsiasi tradizione culinaria e alimentare che si rispetti sa che per la preparazione dei pasti ci vuole tempo, amore e pazienza (dalla pasta e fagioli, al cous cous alla marocchina, alle lenticchie, agli stufati, alla preparazione delle paste fresche, solo per citarne alcuni). Certo è che forse questa tradizione si è persa e se si pensa a mangiar sano con prodotti confezionati, precotti, surgelati non si è nella direzione giusta.

  • Il tuo mangiare è un po’ limitato. Questo mi fa sorridere poiché vi sono una quantità di alimenti, combinazioni e stili di cottura così vasti che non sono ancora riuscita a provare tutto ciò che vorrei.

Solo per  fare un breve elenco che non vuole essere esaustivo ma solo indicativo (tralasciando il dettaglio delle diverse tipologie di verdure, cereali e legumi che si può trovare ovunque ma sul quale scriverò comunque un post)

Stili di cottura e preparazione:
Pentola a pressione
Griglia
Al forno
Cottura a lungo a fiamma bassa
Cottura per assorbimento
Frittura ad immersione
Cottura con poco olio
Cottura senza olio
Cottura veloce
Cottura al vapore
Bollitura
Salamoia
Verdure pressate
Crudo


Se a ciò aggiungiamo la varietà di taglio delle verdure ( con tutto l’aspetto energetico che questo comporta)  considerando che ogni verdura ha alcuni tagli preferenziali le possibilità crescono. Ad esempio:
rondelle
a punta di matita
a listarelle
a dadini
a bastoncino
a taglio obliquo
a mezzaluna

E vogliamo farci mancare i condimenti? :
miso 
shoyu
tamari
umeboshi
gomasio
sale integrale
gomasio con alghe
polvere di alghe
mix di spezie (da usare ogni tanto e per chi non ha grossi problemi di salute)
E se per limitato intendeva a livello nutrizionale? No, non può essere. Le tabelle nutrizionali non lasciano dubbi

Buona sperimentazione

domenica 17 marzo 2013

Incontro tra energie



Una delle prime cose che mi ha affascinato approcciando questo nuovo percorso di studi alimentare e leggendo (tanto) in merito alla cucina curativa, allo stile alimentare macrobiotico, alla cucina etica, alle ricette per i bambini è stato il concetto di energia del cibo.

Il cibo non più come mero conteggio calorico, peso, distinzione tra carboidrati, proteine e grassi, fonte di omega 3, acidi grassi, licopene, fitoestrogeni, etc… Tutto questo è una parte dell’alimentazione ma non l’unica. E’ la scienza ed è importante, ma il cibo è anche altro, anzi è bene capire che è soprattutto altro.

Il cibo è energia, e come tale sul nostro corpo e sulla nostra mente ha degli effetti  importanti.

Il cibo è l’ambiente, da esso nasce e con esso si fonde. Anche noi siamo l’ambiente, e quindi non possiamo che nutrirci in armonia con esso. Seguendo le regole della natura, l’alternanza delle stagioni, la naturalità degli alimenti, la natura dell’individuo, le condizioni climatiche.

E poi? Il cibo diventa il nostro corpo e la nostra mente, ciò che siamo e come stiamo.
Sembra retorica, filosofia spiccia, visione estrema a carattere spiritual chic, dottrina. Ma è semplicemente la natura che ognuno di noi può provare su di sé.

Cosa intendo per energia del cibo? Ciò che esso produce su di me
E non solo come alimento, ma come lo scelgo, come lo cucino e come lo mangio.
Mi spiego. 

Come scelgo? Come cucino? Come lo mangio?

In base alla classificazione generale: cereali, verdure, legumi, condimenti
In base al colore: rosso, giallo, bianco, nero, verde
In base alla condizione climatica: cibi più raffreddanti o riscaldanti, espansivi o contraenti.
In base al mio stato d’animo: eccitazione, tranquillità, stress, etc..
In base al bisogno quotidiano: se faccio attività fisica, se svolgo attività mentale, se mi relaziono con altri, se lo stato di salute non è ottimale, se voglio “coccolarmi”, se mi serve rafforzarmi
In base agli impegni: se ho più o meno tempo per stare in cucina, se cucino per me e il bimbo o per un pranzo tra amici, se è un pasto “curativo” /disintossicante o un pasto conviviale
In base all’effetto che voglio ottenere: cibi poco cotti, cotture lunghe, fritture, salamoia, cibi crudi
In base a dove sono: a casa, da amici, al ristorante. L’importante è star seduti, masticare, masticare, masticare, essere tranquilli, dedicare del tempo e che vi sia armonia.

Ogni giorno, in ogni pasto, avviene un incontro. Un incontro tra energie: del cibo, dell’uomo, dell’ambiente.

Quindi penso sempre alla natura del cibo, a chi lo cucina e con quale energia, e il luogo/spazio dove questo cibo viene consumato. Nella consapevolezza di ciò vi accorgete di quanto questo è importante e carico di significato per noi, su di noi, per gli altri.

Ora vado in cucina :-)

Yin e yang: equilibrio ad arte



Buongiorno a tutti.
Il cielo si sta trasformando da tenebroso a chiaro e luminoso, il silenzio della notte lascia spazio ai rumori del mattino, al cinguettio eccitato dei passerotti, il riposo diviene attività.

Questo è il costante rapporto tra yin e yang, la costante polarità tra due opposti e complementari. Non può esistere l’uno senza l’altro, si completano in un rapporto di costante equilibrio, e all’estremo yin diventa yang e viceversa.

Questa polarità, genera equilibrio e laddove si crea uno sbilanciamento energetico insorgono problemi, disturbi, disagi.

Questo concetto è alla base di molte filosofie orientali ed è anche il perno della medicina tradizionale cinese, della macrobiotica e dello stile alimentare ad esso associata.

Spesso a sentir dire “seguo la macrobiotica” in molti si spaventano, altri sbarrano gli occhi ignorandone l’esistenza, altri esprimono pareri contrari, e alcuni, pochi, conoscono la filosofia e il valore e provano o hanno provato ad adattarne i caratteri fondamentali allo stile di vita occidentale.

Ecco quest’ultimo è il mio approccio alla macrobiotica: conoscenza, spirito critico, analisi dei benefici, studio degli aspetti alimentari e verifica degli effetti del cibo su me stessa, su gli altri e sulla socialità, curiosità nei confronti di “nuovi” alimenti, sperimentazione e divulgazione.


(Foto di Marcin Ryczek - Inverno a Cracovia)

Parlare di stile alimentare macrobiotico non significa fare una dieta curativa tutta la vita, non si pensi a riso integrale scondito, alghe di contorno e zuppa di miso come entrée, o a un regime dietitico ristretto e limitato, significa conoscere il cibo, la sua energia, le reazioni del nostro corpo a certi alimenti, adattandone il consumo a particolari condizioni. Significa, ad esempio, capire che zucchero, latticini e cibi tropicali sono cibi classificati yin, mentre insaccati, formaggi, stagionati e focacce sono cibi classificati yang e di conseguenza che allergie, dermatiti e diabete sono solitamente problemi che nascono da un eccesso di yin, mentre cisti, fibromi e ipertensione hanno origine, spesso, in un largo consumo di yang.

Se poi a questa ricetta introduciamo l’ingrediente stile di vita il piatto è pronto e sta a noi la scelta degli ingredienti per preparare un “pasto” sano, gustoso e benefico.

 La dieta mediterranea tradizionale si presta benissimo a tutto ciò, e integrata con alcuni alimenti speciali (miso, shoyu, tamari, gomasio, alghe, etc), buonsenso, attività fisica, ascolto e consapevolezza diviene la scelta virtuosa per cambiare in meglio.

venerdì 15 marzo 2013

La piramide alimentare

Per prepararci a ciò che andremo ad affrontare e capire da cosa si parte voglio proporvi questa piramide alimentare che è un po' la base dell' alimentazione naturale che propongo nei corsi di Self-healing.

Nel corso degli incontri avremo modo di parlarne e soprattutto di capire perchè alcuni alimenti sono più consigliati rispetto ad altri e soprattutto perchè in alcune condizioni particolari è meglio evitarne alcuni e privilegiarne altri.

Come si vede non vi sono alimenti "NO" a livello assoluto, tutto dipende dalla salute individuale, il clima, il livello di attività fisica, il sesso e altre valutazioni.

Non si tratta di prescrizioni dietetiche ma consigli per un'alimentazione naturale e affine alla propria condizione.

Immagine tratta da "Cucina che cura" di Martin Halsey.

Il libro è disponibile durante le serate.

Buona giornata a tutti e a presto





Di cosa si parla

Grazie ad alcune mail ricevute in mattinata colgo l'occasione per dare alcune informazioni relative ai primi quattro incontri che si terranno presso il Centro Studi Yoga kailash.

Le serate sono indipendenti l'una dall'altra e si possono seguire a seconda del proprio interesse. Io consiglio di seguire la prima poichè introduce ai concetti di base di Yin e Yang che aiutano ad affrontare questo nuovo approccio all'alimentazione naturale.

Non è necessaria la prenotazione, ma qualora uno fosse già deciso a parteciparvi può comunicarmelo in modo che io abbia un'idea delle presenze (a livello organizzativo).

Si parte venerdì 22 marzo 2013 alle 20,30 con il Corso Base.
Il corso base introduce al concetto di Yin e Yang come principio guida per capire le cause e per curare i problemi di salute. Cerco di spiegare quali sono le dinamiche della salute. Questo corso base spiega come creare un modo di mangiare che stimola cambiamenti positivi. Si parte dal principio che “Tutto cambia” e che “Tutto cambia seguendo un ordine”.
Da venerdì 12 aprile si iniziano ad affrontare problemi specifici, in particolare Dolori e mal di testa. Il dolore è un grido d'aiuto. Spesso indica una tensione che il corpo non regge più o una debolezza che mette in pericolo l'integrità dei tessuti. La maggior parte dei mal di testa hanno origine in fegato e cistifellea ed è possibile quindi migliorare la condizione di questi organi. Anche i dolori articolari hanno corrispondenze con organi interni. Si parla anche di mal di schiena, artriti ed emicrania.
Venerdì 17 maggio, si affrontano la maggior parte dei problemi che possono affligere la salute della donna: dolori mestruali, amenorrea, problemi di libido e fertilità, disagi legati alla menopausa compresa l'osteoporosi. Sempre andando a cercare prima le cause e trattandoli con i principi di Yin e Yang. In un mondo, quello attuale, fatto prevalentemente per gli uomini (soprattutto quello del lavoro) la donna deve sapersi difendere e salvaguardare l'essenza della sua femminilità.

Questo primo ciclo si conclude venerdì 7 giugno con salute mentale e armonia emotiva si affronta la polarità tra corpo e mente. Di quanto questi opposti siano in realtà unione e di come si possa creare armonia mentale curando il corpo. Si vedranno le affinità tra organi ed emozioni o comportamenti. Ad esempio il fegato può aumentare la nostra capacità di esprimere l’amore o può nutrire la rabbia, i reni sono fonte di coraggio o paura e timidezza. Alcuni problemi come ansia, paure, tristezza possono essere trattati a partire dall’alimentazione o con rimedi casalinghi. In modo semplice si cercherà di affrontare la visione orientale di chakra, meridiani e corpo energetico.
Il 9 maggio è inoltre prevista una serata con cena e conferenza presso Eden Natura di Verbania con il tema: Voglia di Dolce, appetito eccessivo e perdere peso. 
Altre tematiche potranno essere affrontate ma riservo ai prossimi post l'elenco e ulteriori dettagli.
Intanto grazie per il tempo dedicato alla lettura e a presto
Cristina

giovedì 14 marzo 2013

Al via gli incontri di Self-Healing

Intanto che rifletto su come strutturare questo blog a livello di contenuti, non volendo eliminare ciò che già c'è e volendo fornire strumenti "utili" e interessanti, vi segnalo il primo ciclo di conferenze che terrò a Verbania a partire dal 22 marzo 2013


L'uome è ciò che mangia

Eccomi tornata.
Dopo quasi un paio d'anni di assenza dalla rete virtuale: anni in cui ho coltivato la rete reale, sono diventata mamma di Francesco e ho approfondito la mia passione per l'alimentazione naturale e uno stile di vita più "sostenibile".

Da poco mi sono diplomata in Terapia Alimentare presso La Sana Gola di Milano ma da anni constato che il cibo ha effetti importanti sul nostro corpo e sulla nostra mente.
Nel corso dei post racconterò un pò dell'esperienza maturata negli anni, le mie considerazioni personali e alcuni consigli per un approccio naturale all'alimentazione.

"L'uomo è ciò che mangia" per citare il filosofo Ludwig Feuerbach, forse è un pò provocaorio ma ben si presta a comprendere l'enorme effetto che il cibo ha sulla salute, sul benessere, sull'ambiente, sui comportamenti, sulla collettività.

Ciò che noi possiamo fare per noi stessi è alimentarci in modo consapevole e naturale, fare piccoli passi verso uno stile di vita più sostenibile e approfondire la nostra conoscenza.

Ora vi saluto e vi aggiorno presto
Ciao
Cristina


mercoledì 28 luglio 2010

Soddisfatti o rimborsati

Oggi vi voglio parlare di una realtà locale (di Verbania) che ho avuto occasione di scoprire e conoscere e alla quale voglio riconoscere due "importanti", anche se rischiose, operazioni di comunicazione, o meglio, marketing.
La realtà della quale vi sto parlando è La Bottega dei Talenti di Anna Mazzola (leggi articolo su Verbania News).
Una nuova realtà imprenditoriale, una sfida nel panorama locale, una sorta d'innovazione tra il teatro e il momento d'incontro, nella quale la parola ricorrente è GIOIA.

Ma aldilà dell'idea (che già è ovviamente una solida base di partenza per qualunque impresa) ciò che mi ha colpito sono alcune loro scelte in merito alle scelte di PREZZO legato al PRODOTTO spettacolo teatrale.
Non hanno definito un prezzo, il prezzo lo sceglie lo spettatore in base al gradimento. E' una grande dimostrazione di fiducia e generosità.

Altro fattore particolare riguarda gli stage organizzati. Qui il prezzo è definito, ma si comunica " SE NON SARAI SODDISFATTO TI RIMBORSEREMO".
Certo che non è la frase più innovativa del mondo, siamo cresciuti a claim "soddisfatti o rimborsati", ma quanto è raro legato ad uno stage, ad un corso ad un workshop?
A livello di Servizio al Cliente questo può essere vincente. Il partecipante allo stage (cliente) è più portato ad osare, entra in empatia con gli organizzatori che gli offrono la possibilità di recedere, instaura un rapporto di fiducia.


Insomma due buone pratiche di marketing e comunicazione In un periodo storico dove per stupire non servono obbligatoriamente nuovi strumenti o nuove formule marketing, ma a volte è sufficiente utilizzare con semplicità ciò che la "storia" ci fornisce e insegna.

sabato 17 luglio 2010

Social Media che fatica

Capire i Social Media è una delle sfide del millennio per chi si voglia occupare di marketing e comunicazione.
E sono convinta, che a parte pochi casi di grande esperienza, sia raro riuscire a districarsi tra tutti gli strumenti, i post, i fan, i follower, gli rss, i "condividi" che la rete mette a disposizione.
Ci sono ottimi professionisti, valide aziende, buone attività, eppure se si esegue una ricerca in rete non sempre li si ritrova.
Perchè?
Perchè non tutti sanno utilizzare le ripetute novità interattive che quasi mensilmente iniziano a "girare".
Continuo a credere e ne sono sempre più convinta che non per tutte le attività sia necessaria la iper-presenza, l'interattività a tutti i costi, la continua produzione d'informazioni.
Il rischio è investire molto tempo, senza alcun ritorno e con una grande confusione.
Ci sono settori vocati al web e ai social media, penso alle attività turistiche, ai locali d'intrattenimento, alle aziende di servizi, alle attività che focalizzano il business sull'estero, a chi si occupa di eventi e comunicazione, alle grandi aziende. Ma non tutti. O meglio non tutte le attività tradizionali che vogliono solo aggiungere un "pezzo" alla propria attività.
Usare il web e i social media, ha senso se si rivede l'impostazione organizzativa dell'azienda o della professione. Solo così può divenire un valido strumento di sopravvivenza o crescita.
Fare e-commerce è strategia, aggiornare il blog è un lavoro, scrivere cose sensate su facebook un impegno, capire il funzionamento di twitter richiede tempo, conoscere gli strumenti di ricerca richiede un corso.

Mi immagino ogni piccolo imprenditore, ogni professionista, ogni commerciante, ogni albergatore che debba fare i conti con la rete. E non importa se sia Facebook, il blog, la ricerca di notizie, la scoperta di nuovi potenziali clienti, un sito web credo che per farlo bene ci voglia troppo tempo. Quindi tanto vale fin da subito capire se serve, cosa serve, chi mi può aiutare.

E poi? Una volta fatto tutto ciò, una volta sforzati di sentirsi attuali e moderni, magari con il portafoglio più leggero, e l'assenza totale di quella agilità necessaria per districarsi dalla matassa della rete cosa si può fare?


La mia risposta è prendere fiato, farsi due passi, ritornare al computer, sedersi e prendere un foglio e una penna e scrivere "è la rete che serve a me o io che servo alla rete?"
Se non si sa rispondere, meglio soprassedere e avvalersi di una piccola consulenza, se la risposta è la rete che serve a me, allora iniziare a scrivere: per cosa, cosa devo cercare, come posso farmi trovare. Insomma i social media non sostituiscono un piano marketing e comunicazione, lo integrano.
Se la risposta è sono io che servo alla rete (perchè fornisco contenuti), allora la rete non è la vostra priorità, va bene esserci, con tranquilllità, fornire qualche contenuto coerente, un buon sito web (e non dico bello ma buono), rispondere ad eventuali utenti. Insomma dedicare alla rete 1h al giorno, e magari una mezza giornata una volta alla settimana è più che sufficiente.

Le innovazioni sono importanti se facilititano l'esistenza (anche dell'azienda) non se la complicano.
E pazienza se non sapete usare twitter, foursquare, friendfeed, o altro, quando sarà un'esigenza lo imparerete, ma senza quell'ansia di dover essere a conoscenza di tutto, subito e per forza.

venerdì 9 luglio 2010

Parlano di me



Perdonatemi il post. Di solito, è buona regola, parlando di comunicazione, non incensarsi, non puntare i riflettori su di se, ma lasciare che, se sarà il caso, lo facciano gli altri! Ebbene, è con grande soddisfazione che riporto l'articolo scritto dall'amico e collega Riccardo Polesel nel suo blog.
Ciò che mi genera ancora più gioia è leggere il mio nome nel contesto dell'articolo da lui redatto.

Si parla di chi conosce alcuni strumenti di comunicazione, non di "guru" della comunicazione, si parla di chi prova a impegnarsi per capire le realtà aziendali e non di chi le "spreme", si parla di chi ancora crede che COMUNICARE sia solo una delle azioni da mettere in campo, non la panacea per tutti i mali (mio articolo precedente). E soprattutto è per chi non pensa di aver già tutte le risposte, ma ancora tante domande.

Grazie Riccardo!