Non c'è niente di costante tranne il cambiamento

Blog di Cristina Savi - Trovare nuovi modi per comunicare


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venerdì 5 ottobre 2018

Cosa potete fare voi sui Social

C'è una linea che divide ciò che potete fare voi da ciò che invece richiede la consulenza esterna di un professionista.

Solitamente questa linea è netta.


Voi cosa potete fare e quando?
- se ciò che vi interessa è solo pubblicare ciò che fate, fatelo da voi. Datevi un minimo di piano editoriale. Non un post il 3 febbraio con una foto, l'altro il 12 maggio con una barzelletta e l'ultimo ad ottobre con la condivisione di un link qualsiasi (tema libero). Di solito non funziona.

Come?
Usate delle App molto utili: Canva e Unfold, rispettivamente utili per crearvi delle grafiche carine e per realizzare le stories per instagram. E programmate.

In questo caso pagare chi vi gestisca i social non ha molto senso e non riuscireste a capire perché dovete pagarlo tanto.

Il consulente o chi vi gestisca i social quando serve e a cosa?
  1. se non avete la minima idea o la minima voglia di dedicarvi ai social serve qualcuno che lo faccia per voi. Un pò come avere la donna delle pulizie o il giardiniere. E bisogna pagarli. Non ci sono scuse del tipo "ma è una fotina", "ma sono solo due post a settimana".
  2. se voleste farvi fare una consulenza da qualcuno che vi dica quali social sono i più adatti a voi, come gestirli, come impostare la linea perchè sia comunicabile dovrete rivolgervi a un consulente. Un po' come andare dal meccanico, dall'estetista o dal dentista
  3. se avete degli account penosi e richiedete il consulto e l'intervento temporaneo di chi ve li metta a posto, serve il consulente. Come chiamare l'idraulico, la revisione caldaia o l'elettricista. 
Qualora il consulente e il relativo piano di comunicazione digitale, fatto di strategie, con annessi e connessi, contatti, relazioni, iniziative vi sembrasse troppo oneroso per le vostre casse, e potrebbe essere, io consiglio di mettervi in rete
Tra realtà simili o attigue a livello geografico o settoriale pagate l'esperto del settore insieme, definite la campagna coerente per tutti voi e potrete suddividervi le spese.
Create un blog o sponsorizzatene uno, create mini video, fate tutorial su temi particolari e collegate le vostre singole pagine social. 
Ad esempio parlate di benessere, di un'area del territorio, di una tecnologia particolare, di una tecnica, di alcuni "trucchi del mestiere", etc. 
Ma metteteci i contenuti.
Organizzate esperienze reali. Da voi. 


#pilloledifranchezza

Mancia: il 55% degli esperti marketing dice che i contenuti blog siano la priorità per il marketing in entrata (cioè quello necessario a farvi trovare) - Statistiche Marketing

mercoledì 3 ottobre 2018

Consigli utili alla piccola impresa

I grandi marchi hanno un ufficio per ogni ruolo e per ogni responsabilità: produzione, ricerca e sviluppo, marketing, risorse umane, a volte anche ufficio stampa, e così via.

La media impresa spesso ha un ufficio segreteria e almeno un figlio laureato in Bocconi con indirizzo marketing.

La piccola impresa (con questo termine generico intendo anche commercianti e liberi professionisti), invece, di solito si trova con il titolare che fa tutto, se va bene avrà qualche dipendente per la produzione, raramente ha un ufficio segreteria; che venda, produca, faccia consulenza, disegni, programmi o organizzi eventi si deve arrangiare a far tutto da solo. Quindi come la mettiamo con la comunicazione? E con quella digitale?

Leggi anche: Social media strategist o Visual merchandiser

Ipotizziamo di organizzare un viaggio.





DESTINAZIONE
  1. Obiettivi: dove voglio andare? Perchè?
  2. Mezzi: con quanti soldi? Così scelgo come arrivarci (da solo, con un consulente, in aereo o in autostop)
  3. Location: appartamento, albergo, villaggio, campeggio, camper (come per la rete, scegliere la piattaforma o le piattaforme a cui dedicarsi)
PRENOTAZIONI
  1. Preventivi: lo faccio da solo o con qualcuno? Mi arrangio o chiedo consulenza?
  2. Conferme: ad un certo punto bisogna decidere
  3. Piano di viaggio: che sia chiaro cosa farete, come e quando
IN PARTENZA
  1. Bagagli: pensare e preparare ciò che si vuole o si deve portare con se. Per la comunicazione è la stessa cosa. Cosa voglio che gli altri sappiano? Cosa devo assolutamente dire?
IN VIAGGIO
  1. Programmazione: o si parte alla cieca e accada quel che accada, ma non è calzante in questo esempio, o si rispetta una programmazione di tappe, voli, scali, visite, con tutte le variazioni necessarie in itinere.
  2. Reportage: fare foto, documentare, raccontare (parlo per le imprese, non per i profili personali)
  3. Entusiasmo: non mollare alle prime difficoltà, ma se le promesse non fossero perseguite avete il diritto di farlo notare.
Tutti viaggiano? No
Tutti devono usare i social? No. L'ho già detto.

I primi passi

Se sei un libero professionista e vuoi solo farti trovare e far verificare le tue competenze usa Linkedin non addentrarti in social come Facebook o Instagram che non saprai aggiornare il profilo (piuttosto che condividere vignette simpatiche è meglio non avere l'account)
Se sei un artigiano, un designer o un creativo Instagram ti sarà molto comodo per mostrare i tuoi prodotti, poni attenzione alle foto. E se vorrai incrementare le vendite ti consiglio di sviluppare da subito un canale di vendita diretta collegata a Instagram.
Se sei un commerciante verifica prima se hai qualcosa da mostrare di interessante, se la risposta fosse negativa, fai un passo indietro, rivedi la linea. Se avrai pezzi unici, non appartenenti ai grandi marchi, sviluppa un commercio online, parallelo. Se vendessi solo prodotti già presenti anche online, investire sull'e-commerce è un dispendio di energia e denaro che avrà ritorno solo se saprai creare un reparto di consulenza personalizzata all'acquisto.
Se sei un consulente creati un blog, veicola ciò che sai sulla rete, collega un account Instagram se avessi belle foto, e ovviamente Linkedin. Crea dei tutorial se ciò che sai può essere veicolato con un messaggio video e utile al pubblico.

Facebook a chi lo consiglio?
Potessi, ormai a nessuno.
Va bene per i profili personali, è usato per far sapere agli amici dove sei stato in vacanza o cosa hai cucinato ieri sera. Funziona per le Associazioni che hanno parecchi iscritti per veicolare eventi o album foto di manifestazioni o corsi. 
Per l'impresa solo per quel genere di attività che organizza iniziative ed eventi con buona frequenza, per la nascita di un nuovo ramo aziendale o un'inaugurazione.
Può servire per collegare recensioni di TripAdvisors o per avere un altro canale di prenotazione. Sono interessanti i "lo consigleresti" (nell'ottica di quanto approfondirò sull'importanza dell'opinione del cliente).


#pilloledifranchezza

Mancia: organizza il tuo viaggio nei social. Durerà un po'. Sei pronto? Carta e penna. Segna le tappe e dove vorrai arrivare, i post che intendi pubblicare, quale sarà il tuo stile e che risultati ti aspetti.
E' importante farsi una programmazione e analizzare le alternative (concorrenza, ispirazioni, nuovi sviluppi).

venerdì 28 settembre 2018

Prima di chiedere una consulenza social

Fermarsi un attimo e riflettere su cosa significa avere un piano di comunicazione digitale aiuta a scegliere
Facciamolo a voce alta:
  1. Se pensi di non avere budget per i prossimi due anni, lascia perdere. Tre mesi gestiti da qualcuno non ti porteranno alcun risultato a meno che nel contratto tu ESIGA assolutamente che ti insegni a gestirti da solo nei mesi successivi. E che tu lo faccia. In alternativa, risparmia questi 1000 euro e fidelizzati i clienti esistenti. Non parlo di pagine di manifestazioni, fiere ed eventi, che necessariamente vedranno impegno non a flusso costante.
  2. Chi sono i miei  concorrenti diretti e indiretti. Te lo sei chiesto? Banale ma chi lo fa? 
  3. Hai pensato a cosa ti interessa ottenere? La conoscenza del tuo marchio o nuovo prodotto/servizio, aumentare il numero di clienti, aumentare la spesa per ogni singolo cliente, abbracciare nuovi target e nuovi mercati, per fare degli esempi. Noioso, lo so, ma bisogna averci fatto un pensierino prima di andare online.
  4. I tuoi clienti potenziali o reali utilizzano i social e sono pronti? Come?
  5. Sono più importanti 2000 like o tre persone nuove che acquistano un tuo prodotto o servizio? La seconda che ho detto. Quale ritorno hanno i like o i follower? Zero, se non vengono convertiti in clienti (parlando di fatturato), diverso se ci interessassero di più affetto e stima virtuali.

In quattro parole: BUDGET, MERCATO, OBIETTIVI, STRATEGIA


Solitamente scrivo, penso, scrivo, analizzo, scrivo, e poi trascrivo e traduco in digitale

Se avessi le idee chiare su almeno tre di questi punti allora sì che sei pronto per pensare anche ai social; ovvero valutare se i social media siano necessari per te oppure no.

La lampada di Aladino

Considerazioni preliminari necessarie, che ti evitano una gran perdita di tempo, soldi e l'essere in balia di chiunque ti venga a proporre una campagna social:

- ho già account facebook, Instagram, Linkedin, Pinterest?
- Come sono le mie pagine?
- Come le vorrei migliorare?
- Ho già una vaga idea di cosa potrei pubblicare?
- Ho delle cose da dire?
- Ho materiale da pubblicare?
- Prima di lavorare sulla vetrina (che sarebbero i social media) ho pensato al prodotto/servizio che offro? E' di qualità?
- Aumentasse il traffico di clienti sarei in grado di soddisfarli?
- Come intendo sviluppare il mio Business?

I social media non sono la lampada di Aladino, non possono realizzare i tre desideri di: aumento follower, aumento clienti, aumento fatturato, da soli.

Solo chi (brand/marca/azienda/libero professionista) ha un prodotto di qualità, offre un servizio di valore, ha qualcosa da dire deve sfruttare il valore di diffusione dei social, gli altri è preferibile che investano in ricerca/sviluppo o formazione. Oppure che lo facciano da soli senza aspettarsi grandi risultati.
Perchè sapete meglio di me, da consumatori, che una volta vi possono anche convincere ad acquistare, ma se vi deludono le aspettative non ci tornerete, e ne parlerete anche in modo critico.

#pilloledifranchezza continua

Mancia: scegli un hashtag che ti interessa o anche più di uno, digitalo nella ricerca Instagram e verifica cosa è già stato pubblicato. Fatti un'idea di cosa vorresti per la tua azienda. Che sia reale.

mercoledì 26 settembre 2018

Social media strategist o visual merchandiser

Penso sinceramente che un Web Content Editor e un Web designer per l'azienda non siano niente di diverso dal vetrinista e che il social media strategist sia, per il cliente, il visual merchandiser del digitale.
Nel caso in cui, invece, chi allestisca una vetrina, non l'abbia anche ideata, si può definire l'allestitore esecutivo di vetrine, per il mondo digital di solito i clienti hanno figli diplomandi, cugini nel settore, amici a tempo perso (e potrei citarvi un'altra decina di casi in cui alla presentazione dei preventivi il cliente si scopre in possesso di una rete di consulenti social media nella sua cerchia amicale o familiare che neppure potete immaginare).

In ogni caso, che si tratti di vetrinista o di visual merchandiser , per non parlare dell'allestitore esecutivo, esiste una collaborazione stretta con il Responsabile marketing e con il Community manager e nel caso della piccola impresa con il titolare.


Ok, avete visto quanti paroloni e quanti ruoli professionali esistono solo per pensare e realizzare una campagna di comunicazione social? Ma qui parliamo di piccola impresa.
Ed è già tanto che si possa permettere un Web editor che faccia anche del design per il web (editore di testi e formati in base alla strategia social) o un Social Media strategist in consulenza, figuriamoci il resto.
Quindi.
Diffidare sempre di quei social strategist che vi promettono: ci penso io! Non possono farlo, non senza conoscervi, senza aver avuto un rapporto diretto e, per un certo tempo, costante con chi le strategie aziendali (o quanto meno l'azienda) le abbia chiare.
In estremis se nessuno avesse obiettivi, il social strategist serio lavorerà prima sugli obiettivi che si possono raggiungere, non su quello che sarebbe bello fare.
Perché chi vi propone il proprio di stile non è un social media strategist. 

Quali sono i rischi?
- che le pagine social non corrispondano all'identità dell'impresa.
DELUSIONE DELLE ASPETTATIVE
- che le pagine social non riescano a far emergere la personalità dell'azienda.
IL TITOLARE NON E' CONTENTO E HA BUTTATO VIA I SOLDI
- che si diano talmente tante nuove incombenze all'impresa che dovrebbe chiudere per occuparsi delle stories, delle foto, dei post, dei filtri, dei video e perché no di diventare influencer.
L'IMPRESA VA IN TILT QUANDO NON HA GRANDI DIMENSIONI.

Quindi un passo alla volta.


Ricordate quando un tempo dilagavano corsi e consulenti per allestire le vetrine al meglio o per ideare allestimenti in punto vendita che spingessero il cliente ad acquistare di più? O ad acquistare i prodotti a marginalità maggiore?
Bene, più o meno tutti avete imparato questo. Ora non vi resta che far lo stesso con i social media. Sono le vostre vetrine.
E così come un tempo o si aveva un punto vendita curato nei dettagli o era meglio lasciar perdere, oggi vale lo stesso nella comunicazione digitale.

#pilloledifranchezza

Mancia: leggere qualcosa del settore non fa male - Digital-coach

venerdì 21 settembre 2018

Di bene in meglio, a proposito di social

"Si pronto?"
"Buongiorno sono Michela Rossi (nome di fantasia per evitare querele), parlo con Cristina Savi?"
"Si, sono io. Buongiorno."
"Mi ha dato il suo numero Mirella (altro nome di fantasia), lei si occupa di Social vero? No perché io, che ho un'attività nascente vorrei essere sui social. Ci possiamo vedere?" (Tutto d'un fiato che io nemmeno parlo)
Oppure
Entro in un negozio, Verbania città piccola, tutti sanno tutto di tutti.
Il titolare, persona conosciuta, perché frequento il punto vendita, di punto e in bianco mi dice: "tu ti occupi anche di farmi venire più gente e di fare i post su Facebook?" (magari, se mi pagassi).

Ecco questo è il tenore delle telefonate ricevute o delle conversazioni medie con i clienti quando non lavori con Agenzie (che si smazzano questa parte prima di passarti un lavoro).

E dopo mesi e mesi di domande tutte uguali e di risposte simili mi sono detta "che sia forse il caso di dire come stanno le cose?"

Questa di solito è la mia faccia

Allora:
- essere presente sui social, nonostante vi dicano che sia come essere sull'elenco telefonico, non è per tutti; e soprattutto richiede una quantità di lavoro (se fatto bene) neppure lontanamente paragonabile a RAGIONE SOCIALE, INDIRIZZO, NUMERO DI TELEFONO e FAX. Voi vi siete chiesti perché volete/dovete esserci?
- a cosa serve esserci se le pagine non vengono aggiornate? Vi fermereste mai a guardare una vetrina con i vetri sporchi, la polvere tra gli oggetti e sempre uguale dagli auguri di Natale? Non credo. Ecco, e perché mai uno dovrebbe essere interessato alla vostra pagina Facebook con ultimo post datato 14 dicembre 2017 "Buon Natale a tutti". Che sia un caso che io ritenga che il responsabile social media sia il vetrinista del digitale?
- quale strana magia sperate accada quando finalmente avete convinto, o pagato profumatamente, qualcuno per farvi foto, post Facebook, feed Instagram e stories? O peggio ancora quando vi siete fatti convincere che non potevate sopravvivere senza una Brand Page accattivante, con foto fighe, o qualcuno di ancora più figo di voi che parli della vostra azienda?
Ve lo dico io. Niente, assolutamente niente. Se tutto ciò non sia conseguente ad un'analisi aziendale (prodotto, qualità, prezzi, localizzazione), valutazione degli obiettivi (fatturato, immagine, crescita professionale, ...), pianificazione di una strategia, verifica del budget di promozione e comunicazione di lungo periodo e conoscenza approfondita del cliente.


Questo è solo l'inizio.

#pilloledifranchezza

Mancia: Il bisogno di affetto si traduce in "like" il bisogno di stima si traduce in "followers" e così via. La nuova piramide dei bisogni. Matti per il marketing

lunedì 12 marzo 2018

Piazza Diffusa Pallanza: passaggio di testimone

Il progetto pilota di comunicazione opere pubbliche che mi era stato affidato è giunto al termine, sarà  la Pubblica Amministrazione di Verbania a prendersene direttamente carico, o valuterà autonomamente gli sviluppi futuri.

Immagine progetto

Nessuna proroga o estensione incarico come da alcuni di voi mi era stato richiesto, e vi ringrazio per gli apprezzamenti al lavoro svolto. 

Un breve report doveroso sulle attività svolte nei mesi scorsi:

- definizione logo e immagine di progetto (storytelling del progetto);
- creazione pagina Facebook "Riqualificazione Urbana Verbania" in particolare per il progetto "Piazza Diffusa Pallanza";
- creazione profilo Instagram Piazza Diffusa Pallanza;
- contatto diretto e costante con la Direzione lavori, l'impresa appaltatrice, il Sindaco e gli uffici competenti laddove si è mostrata esigenza;
- organizzazione e gestione degli incontri con i portatori di interessi economici e culturali di Pallanza, in particolare: gli esercenti, il Museo del Paesaggio, la Pro loco, il Teatro Maggiore;


- organizzazione dell'incontro avvenuto in data 19-2-2018 presso l'Istituto ITIS "L.Cobianchi" per cercare un contatto più diretto e consapevole con gli studenti;
- mediazione delle informazioni e delle iniziative atte a migliorare la situazione attrattiva di Pallanza;
- collaborazione con le diverse realtà che hanno mostrato intento di condivisione al fine di proporre eventi e iniziative su Pallanza;


- informazione costante, comunicazione diretta (incontri) e indiretta (mail) con le diverse realtà interessate a Pallanza;
- proposte continue e ripetute alle attività, alle associazioni e all' Amministrazione per definire una proposta coordinata e funzionale dell'area interessata dal mio intervento di comunicazione;
- presentazione progetti di coordinamento tra le OOPP in corso (nella Città di Verbania), la programmazione turistica e culturale della città.




Soddisfatta e grata di aver svolto questo lavoro per i cittadini e la città, sono certa che offrire informazioni aggiornate, tempestive e una comunicazione coordinata sia la strada giusta per collegare le Opere Pubbliche (nel loro complesso) al tessuto turistico-culturale ed economico della città.

Per ragioni di buon senso e continuità la Pagina creata rimarrà comunque gestita dall'Amministrazione, non ho alcun interesse a rivendicarne la maternità. Che Riqualificazione Urbana sia!

A presto!
C.


lunedì 26 febbraio 2018

Cammino in rosa, che sia solo l'inizio

Quasi tre mesi fa, quando iniziai il mio incarico per il Comune di Verbania, dissi che ce l'avrei messa tutta ma non pensavo proprio così.

Parlai allora di informazione e comunicazione, di dialogo, rete e partecipazione e in questo modo ho provato a portare avanti il mio impegno per i cittadini e la città.


Una possibile interpretazione

Questo cammino ne è la parte conclusiva che mi auguro, però, apra nuove strade di interazione tra spazi e attività, tra programmi e organizzazioni, tra professionisti e associazioni, tra operatori turistici e territorio, tra cittadini e cittadini, tra il Teatro e la città.

Cammino in rosa

Ringrazio fin d'ora chi mi spronò ad intraprendere questa via, e mi auspico che la Riqualificazione Urbana a Verbania prosegua con l'idea di comunicazione, di coordinamento,  di collaborazione, e di condivisione che hanno ispirato questo Cammino.

Vi aspetto numerosi!
C.

mercoledì 21 febbraio 2018

"Le spose sepolte" a Verbania

Due parole con Marilù Oliva, autrice di Le spose sepolte, presentato all'interno della rassegna Verbania si tinge di rosa, domenica 4 marzo 2018, presso Il Maggiore - Centro Eventi (VB), alle ore 17.30.


Marilù Oliva

Da cosa nasce "Le spose sepolte"?


Dai tanti casi di femminicidi rimasti sospesi. Dalle molte donne scomparse che non avrebbero mai lasciato i loro figli: eppure di loro non si sa più nulla e i figli vengono cresciuti da altre persone. Da una giustizia rallentata, che forse sarebbe da rivedere sia come tempistica che come impostazione.


 Qual è il tuo legame con le Donne e i diritti delle donne?


Ai diritti delle donne tengo molto. Con le donne il legame è forte e profondo, ciò non toglie il fatto che sia necessario rafforzare la solidarietà tra donne, perché, in generale, ne siamo ancora abbastanza sprovviste. Parteggiare per l'affermazione dei diritti di una categoria non significa sublimarla e fingere che sia tutto perfetto. Le donne hanno ancora molta strada da fare su tre fronti: nel riconoscimento del proprio valore, nell'empatia tra di loro (spesso così scarsa) e nell'accettazione di se stesse ovvero nell'affrancamento dal senso di inadeguatezza perché non si corrisponde ai modelli proposti.


 Perchè l'idea di Libroguerriero?


Libroguerriero nasce come comunità letteraria, senza scopo di lucro e con un duplice intento: promuovere tutta la scrittura “che brucia” . L’idea di base è che la letteratura vada condivisa e inserita in un sistema ampio che abbracci le diverse manifestazioni e i differenti generi. Particolare attenzione viene data, oltre agli autori conosciuti, a quelli emergenti e alle donne, che – spesso – nei blog letterari e noir ricevono meno attenzioni. 


 Quale consiglio di scrittura potresti dare?


Leggere molto. Non è possibile essere scrittori se non si è prima affamati lettori. Guardarsi attorno, respirare il mondo, aver bisogno degli altri. La prima regola per raccontare la vita è immergersi dentro di essa.


E da lettrice?


Intendi dei consigli libreschi? Oltre a curare Libroguerriero, dove ho coinvolto una nutrita squadra di collaboratori, scrivo per Huffington Post una rubrica di recensioni e sulla La Gazzetta di Parma mi occupo del „Bugiardino“, dove tratto i libri come fossero medicine. Se andate su questi tre link, trovate quelli che secondo me sono i libri più belli pubblicati negli ultimi anni.


  Ritieni che si possa fare qualcosa per aumentare la consapevolezza e la partecipazione sul tema?


 Assolutamente. È importante sensibilizzare, su diversi fronti. Scuola, famiglia, città. Bisogna far capire che la violenza contro le donne non è un problema esclusivo delle donne, ma si ripercuote sull'intera società e ben venga ogni progetto che promuove consapevolezza, civiltà e solidarietà. La vostra iniziativa, ad esempio, è molto preziosa, assieme a tutte quelle che affrontano la questione attraverso momenti comunitari.


Cammino in rosa


Grazie Marilù!!


C.

venerdì 16 febbraio 2018

Verbania si tinge di rosa: anche un Cammino in rosa

Come avevo preannunciato Verbania si tinge di rosa a partire dal 24 febbraio 2018 con l'inaugurazione della mostra WWV (Woman at Works in Verbania, di Lorenzo Camocardi e Daniela Meneghin)), alle 18.30,  e a seguire incontri e spettacoli per ascoltare, vedere, conoscere e comprendere storie di Donne, presso Il Maggiore, Verbania.

Cammino in rosa 2018


Così ho pensato perché, dal momento che parlo di Donne, che mi occupo del Lungo lago di Pallanza, che auspico ad un collegamento tra la città e il Teatro, che credo nella cultura, che confido nella partecipazione attiva (quella che va in strada e non dietro un monitor), che penso che "la prima" di un'iniziativa ci debba pur essere, non organizzare una camminata in rosa che colleghi proprio il lungo lago di Pallanza a Il Maggiore?

Sarà patetico?
Io preferirei di no.
Se tutti collaborassimo no, se sarò sola, sarà abbastanza patetico.

Perchè il 4 marzo?
Perchè ho letto il programma, e credo che sia il giorno adatto, nonostante i seggi elettorali e la Traccia Bianca (mi spiace più per la contemporaneità con la Traccia Bianca che non per la concomitanza con le elezioni).
Ho contattato Marilù Oliva e sarai lei a rispondere ad alcune mie domande, e a saziare alcune curiosità.

Chi parteciperà?
Chiunque voglia partecipare, spero quante più persone possibile.
Ognuno indosserà qualcosa di rosa, e potendo porterà un libro. 

Perchè un libro?
Perché ho tratto ispirazione da Libroguerriero e mi piace pensare al combattente narrativo. E rispolverare i concetti di donna e cultura.

Non sarà manifestazione politica, corteo e neppure raccolta fondi a fini benefici. Gli scopi: la partecipazione, il movimento, il divertimento e, soprattutto, la condivisione di una sensibilità collettiva nei confronti del rispetto del GENERE.

Sto verificando collaborazioni con persone e Associazioni locali. Chiunque voglia collaborare può contattarmi, sarei ben lieta di accogliere le proposte di molti.
E comunque, anche in due il cammino si farà.

A breve un programma più dettagliato.
Intanto segnate la data.

Grazie!!

C.


mercoledì 7 febbraio 2018

Donna, cultura e giardino potrebbero essere queste le linee guida per la riqualificazione di Pallanza

Pallanza è donna, dico io.

Già il Museo del Paesaggio lo scorso anno propose una riflessione sul ruolo della donna nella società e, si tratta di un argomento ancora poco indagato e ricco di aspetti sottovalutati, sul quale vale la pena di investire e rinnovare appuntamenti anche per quest'anno.

Mario Sironi, (Cocotte), 1914 - 1915

Non mancano a Verbania iniziative a carattere femminile (associative, imprenditoriali, autonome, ludiche e istituzionali) e neppure appuntamenti che confermano l'interesse della città, non a distinzioni di genere ma al naturale rispetto del genere.

Sarà proprio Pallanza, in tema sportivo, la base di partenza del Giro Rosa (giro d'Italia femminile) il 6 luglio 2018, e anche Pallanza, con cultura e attualità, sarà protagonista di eventi collaterali per Verbania si tinge di rosa, rassegna prevista per marzo 2018.

E come poter dimenticare, parlando di donna, e successivamente di giardino,  la Camelia, che da anni regala a Pallanza le proprie fioriture e numerosi flussi di persone in visita alle mostre.
Anche quest'anno a marzo, il 24 e 25, la Camelia sarà protagonista in Villa e per le vie della città.

"Vorrei un mantello di velluto bleu, ma non precisamente bleu, ossia di un bleuche io so ma che non posso completamente spiegare. Cercate di comprendermi, voi che siete un grande figurinaio, un artista. Quello che io vorrei è un bleu color del lago di Pallanza(oh, ricordate?) alle quattro del pomeriggio."
Eleonora Duse 1904 - LETTERA AL SUO COSTUMISTA CARAMBA (PSEUDONIMO DI LUIGI SAPELLI)

Tra donna e cultura devo fare ancora appello al Museo, Istituzione con sede proprio a Pallanza, che ha importanti novità per il 2018, con l'inaugurazione della nuova mostra il 24 marzo, nuove segnaletiche e una programmazione sempre più ricca per cittadini e turisti, ma vorrei sottolineare, in particolare, l'importanza della presenza in città anche della Libreria Spalavera, che rinnova e propone ogni anno incontri, dibattiti e confronti di cultura, approfondimento e, spesso, con un notevole risvolto locale.

Libreria Spalavera - Pallanza
Immagine tratta dalla Pagina Facebook della Libreria

Letteraltura avrà voce in capitolo per Pallanza, sia con il progetto "panchine parlanti" (pare che la prima possa essere dedicata a M. Yourcenar, in un connubio tra donna, cultura e paesaggio) sia per la tematica scelta per l'edizione del Festival 2018, parallela e vicina ad altro importante evento culturale per tradizione Pallanzese (Editoria&Giardini, XIV edizione).

Tra la cultura (intesa come identità culturale in via di delineazione) per Pallanza inserirei gli eventi, che andranno confermandosi nei prossimi giorni, in tema di musica, arte e tradizioni eno-gastronomiche. Cultura è anche ogni tentativo volto a tramandare conoscenze di generazione in generazione, quindi senza dimenticare ciò che la città è stata il secolo scorso.

E tra la cultura e il giardino fa la sua comparsa il tradizionale salone del libro Editoria & Giardini previsto per settembre p.v., dal giorno 1 al giorno 9.
Il giardino tema familiare a Pallanza e tratto caratteristico (di cui parlerò prossimamente), oltre al lago e alle ville, del suo paesaggio; dal Giardino liberty, storico giardino di cui ho già parlato, passando per Villa Giulia, Villa Taranto, la Castagnola ed arrivare a Villa San Remigio, solo per citarne alcuni.
Cito tra tutti un testo che mi pare racchiudere bene questi concetti:
Giardini e ville del lago Maggiore un paesaggio culturale tra Ottocento e Novecento        a cura di Renata Lodari (Regione Piemonte - Museo del Paesaggio)
Editoria e Giardini scorsa edizione

Insomma potrebbe essere questa Pallanza, questo ciò che sta emergendo da tutti gli incontri fatti, questo ciò che apprendo dalle programmazioni in atto, queste quelle che credo essere le linee guida auspicabili, guardando anche alla storia, da approfondire e arricchire con la collaborazione di ognuno, perchè la riqualificazione urbana non sia solo urbanistica e la programmazione vada di pari passo con le opere.



C.

Bibliografia prima parte - Uno sguardo al passato
Da sezione di Storia Locale della Biblioteca di Verbania

1 - Palazzi Storici d'uso civico a Verbania
patrimonio storico architettonico del comune di Verbania avente destinazione amministrativa e di servizio
TOMO I – II - III- IV Tesi di Laurea anno accademico 1989/1990
Laureandi: Elio Del Monaco, Graziano Pavesi
POLITECNICO DI MILANO
Facoltà di Architettura - Indirizzo Storico

2 - PERCORSO ATTRAVERSO I PORTALI DEGLI EDIFICI STORICI DI VERBANIA
Progetto: Elena Bertinotti, Paolo Minioni, Leonardo Parachini
Associazione Verbania Milleventi

3 - IL PAESAGGIO DEI GIARDINI DEL LAGO MAGGIORE
CONOSCENZA, TUTELA E VALORIZZAZIONE
Seconda Rassegna – Editoria & Giardini – 2002
Comune di Verbania – Museo del Paesaggio – Tararà

4 - – 1860 – 1890 INTRA PALLANZA E IL LAGO
A cura di Enzo Azzoni
Fotografie di Cento anni fa

5- 1890 – 1915 INTRA PALLANZA E IL LAGO
A cura di Enzo Azzoni
fotografie d'epoca della sponda piemontese e ticinese del Lago Maggiore


6 – STORIA FOTOGRAFICA DI UNA CITTA'
Intra e Pallanza oggi Verbania – anni 1915 – 1945
A cura di Enzo Azzoni
Nel 50mo di istituzione del Comune di Verbania
su iniziativa del Comitato ARTI ARTIGIANE VERBANO

7 – AMOR DI PIANTA
Giardinieri, floricoltori, vivaisti sul Verbano tra il 1750 e 1950
C.A.Pisoni – L.Parachini – S.Monferrini – D.Invernizzi
Vol.I Provincia del VCO
da Belgirate a Cannobio – Isole del Golfo Borromeo

8 – LA MAPPA DELLA MEMORIA
Un progetto dell'Assessorato alla Qualità della Vita

realizzato da Antonio Biganzoli

9- GUIDE DI PALLANZA E DINTORNI

10 – VERBANIA
nelle cartoline d'epoca (1895 – 1950)
Alberti Libraio Editore

11 – MONUMENTI E AMBIENTI
del territorio storico di verbania
P.Spinelli – A.Vincenti
Alberti Libraio Editore

12 – RICORDO DEL GRANDE ALBERGO PALLANZA – 1872
di Giovanni Giorgio Seyshab

13 – PALLANZA
a cura di andrea Cavalli con tre disegni di Pietro Borghi
Estratto da Verbanus 1/1979
Alberti Libraio Editore

14 – Pallanza antica e nuova
Agostino Viani
Alberti Libraio Editore

15 – IL TURISMO A PALLANZA
(1898 – 1914)
IMMAGINI E TRASFORMAZIONI TERRITORIALI
Cristina Caretti - 1992
Tesi di Laurea – Università degli Studi di Milano
Corso di Laurea in Lettere